Già attualmente deteniamo il record, con 119 fascicoli aperti. Il sottosegretario: “Non ho visto la riduzione” promessa dal precedente governo, sarà un lavoro “molto difficile”
Come non bastasse il record tutto italiano che, con ben 119 procedure di infrazione aperte, ci pone saldamente in vetta alla classifica dei Paesi più bastonati dall’Ue, in arrivo per il nostro Paese ci sono un’altra ventina di nuove procedure. Ad avvertire del pericolo è il sottosegretario alle politiche europee Sandro Gozi, che incontrando il i giornalisti al termine del suo primo Consiglio affari generali oggi si è detto “molto preoccupato” per la situazione che ha trovato su questo versante. Negli ultimi mesi, ha spiegato Gozi, “le infrazioni sono passate da un centinaio a 119” e “nei prossimi mesi un paio di decine di nuove infrazioni” per il mancato recepimento o la mancata attuazione delle norme europee. dovrebbero essere aperte.
In questa situazione il lavoro che il governo dovrà fare è “molto difficile”. A chi gli ricorda che già il suo predecessore, Enzo Moavero Milanesi, si era impegnato in questa direzione, Gozi, con una nota di velata polemica, risponde: “Io questa riduzione non l’ho vista”.
Tra le procedure di infrazione attese, ma su cui l’Italia sta ancora negoziando, c’è quella sul ritardo dei pagamenti dei debiti delle Pubbliche Amministrazioni. Il governo italiano ha inviato una prima risposta ai rilievi della Commissione, per spiegare che i ritardi sono in parte dovuti ai pagamenti in corso dei debiti commerciali arretrati verso le imprese. La Commissione, ha però spiegato il sottosegretario, “ha chiesto un supplemento d’informazione, su cui stiamo ancora lavorando”. Da Gozi nessuna indicazione su quali potranno essere i tempi e contenuti.
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