Right2water, in nove mesi raggiunto il quorum di un milione e mezzo in sette Paesi dell’Unione, ma le firme continueranno a crescere. La parola passa ora alla Commissione europea
Hanno raccolto oltre un milione e mezzo di firme, il numero minimo necessario per presentare alla Commissione un’Ice, l’Iniziativa dei cittadini europei, ma per gli organizzatori di Right2water il “minimo” non è abbastanza ed ora vogliono raggiungere il massimo, ovvero trasformare la loro richiesta in una direttiva. Restava un solo ultimo ostacolo da superare: il quorum in almeno 7 Paesi membri, ed è stato raggiunto anche questo, e ora la campagna per il diritto umano all’acqua consegnerà all’esecutivo di Bruxelles la prima Ice della storia.
Right2water chiede all’Unione europea una normativa che sancisca il diritto umano universale all’acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari, come riconosciuto dalle Nazioni Unite. Dopo meno di nove mesi dall’inizio della raccolta, le firme avevano già superato il milione richiesto, ma secondo quanto previsto dalla legislazione Ue, il numero doveva anche essere ripartito proporzionalmente nei singoli Stati membri: ossia, per almeno sette Paesi membri (il quorum corrisponde al numero dei rispettivi europarlamentari, moltiplicato per 750).
Germania, Lituania, Belgio, Slovenia, Lussemburgo, Finlandia e Austria ce l’hanno fatta. Alcuni Paesi hanno superato il numero necessario, l’Austria lo ha addirittura raddoppiato. Ma non finisce qui perché anche altre nazioni ci si stanno avvicinando sempre più: tra questi ci sono Portogallo, Spagna e Italia. A noi mancano poco più di 10mila firme. Visto il successo ottenuto in così breve tempo, gli organizzatori di Right2water non vogliono mollare la presa. Jan Willem Goudriaan, Vicepresidente del comitato dei cittadini, sembra soddisfatto di come “tale iniziativa europea è riuscita a creare un vero dibattito sull’acqua e i servizi sanitari”.
La campagna quest’estate, dunque, non andrà in vacanza, ma proseguirà fino al 31 ottobre, assicurandosi, così, che “il massimo di Paesi riesca a raggiungere il numero minimo di firme richiesto”. Del resto, più sottoscrizioni si collezionano, maggiore sarà il suo peso politico quando l’Ice verrà presentata a Bruxelles. A quel punto, dopo che le cosiddette “dichiarazioni di sostegno” saranno state certificate dalle autorità competenti dei singoli Stati membri, la Commissione europea avrà a disposizione tre mesi per esaminare il testo dell’iniziativa e prendere una decisione. L’esecutivo Ue dovrà poi incontrare gli organizzatori di Right2water per discutere, in maniera più approfondita, i temi sollevati. Ci sarà, inoltre, l’opportunità di presentare l’iniziativa durante un dibattito pubblico al Parlamento europeo. L’ultimo passo saranno le conclusioni che adotterà l’esecutivo comunitario.
Nel frattempo, in Italia, dove i coordinatori della campagna sono Cgil Funzione pubblica, e il Forum italiano dei movimenti per l’acqua, il lavoro prosegue: è stato pubblicato anche un video, un appello a firmare per l’acqua pubblica, nel quale, tra gli altri, anche Stefano Rodotà chiede all’Ue “che l’acqua venga messa fuori dal mercato di tutta Europa”.
Camilla Tagino
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Per saperne di più:
– Il sito di Right2water
– Elenco delle altre Ice attualmente in corso
– Numero firme per ogni paese
– Come funziona un’Ice?