La Commissione propone maggiori tutele su informazione e assistenza ai viaggiatori
Il responsabile dei trasporti Sim Kallas: “I diritti non esistano solo sulla carta”
Spesso la cancellazione di un volo è l’inizio di una vera odissea: ore interminabili bloccati in aeroporto, nessuna informazione su cosa sta succedendo, vacanza o ritorno a casa rimandati a data da destinarsi. Eppure i passeggeri di diritti da far valere ne avrebbero. Peccato che spesso restino solo sulla carta. Per questo la Commissione europea ha avanzato una proposta per garantire ai passeggeri aerei nuovi e migliori diritti: informazione, assistenza, imbarco su un volo alternativo in caso di cancellazione del proprio ma anche procedure di reclamo più efficaci.
La Commissione aggiorna i diritti che i passeggeri già oggi posseggono concentrandosi soprattutto sull’informazione: la proposta introduce l’obbligo, in caso di problemi a un volo, di fare sapere cosa sta accadendo non oltre i 30 minuti dopo l’ora di partenza prevista. Sempre sul lato informativo, la Commissione chiarisce la definizione “circostanze straordinarie”, quelle in cui la compagnia aerea non è tenuta a risarcire il viaggiatore: vi rientrano, ad esempio le calamità naturali o gli scioperi dei controllori di volo ma non i problemi tecnici riscontrati durante la manutenzione.
E ancora. Oggi i passeggeri hanno diritto all’assistenza per i ritardi di 2, 3 o 4 ore in funzione della distanza del volo mentre con le nuove regole l’assistenza deve essere attivata, in qualsiasi caso, dopo due ore di ritardo, qualsiasi sia la lunghezza del volo previsto.
Altro punto non secondario per i viaggiatori è l’imbarco su un volo alternativo di un’altra compagnia aerea. Oggi i passeggeri possono rimanere a terra per molte ore prima che questo avvenga perché non esistono regole chiare in materia. La proposta invece chiarisce il punto affermando che, se la compagnia aerea non è in gradi di garantire l’imbarco su un proprio volo alternativo entro 12 ore, deve consentire l’imbarco con un altra compagnia o deve comunque permettere al passeggero di proseguire il viaggio con altri mezzi di trasporto.
C’è poi il capitolo reclami. Spesso i passeggeri delusi non sanno come presentarli o le compagnie aeree si limitano a non rispondere. La Commissione stabilisce che le compagnie devono formulare procedure chiare per la gestione dei reclami e rispondere entro precise scadenze. Se comunque ci saranno controversie, i passeggeri potranno rivolgersi a organismi extragiudiziali per la gestione dei reclami che cercheranno di comporre la controversia in modo semplice e poco costoso.
“È molto importante che i diritti dei passeggeri non esistano solo sulla carta – ha spiegato il commissario ai Trasporti Sim Kallas – dobbiamo essere sicuri di poterne beneficiare nei momenti più importanti, quando si verificano problemi”. La proposta, spiega il Commissario, si concentra su informazione, assistenza e su una valida alternativa di viaggio perché “per i passeggeri rimasti a terra la priorità assoluta è rientrare a casa”.
Letizia Pascale
Articoli correlati:
– Rimborsi aerei, la Corte Ue: solo per ritardi sull’arrivo, non sui disagi
– Aeroporti, Parlamento vara un pacchetto a metà
– Il Parlamento dice “no” alla Commissione sugli Aeroporti