Il 2 aprile consiglio Energia straordinario allargato agli Usa. Barroso: discutiamo di cooperazione energetica per ridurre dipendenza da fonti in luoghi difficili
Gli Stati Uniti sono pronti a stringere una maggiore alleanza con l’Unione europea in ambito energetico, venendo così incontro alle necessità che la crisi un Ucraina determina per l’Europa, ma perchè questa nuova politica possa essere davvero reale bisognerà che sia concordata tra Ue e Stati Uniti nell’ambito dei negoziati per l’accordo di libero scambio Ttip. Barack Obama tende una mano all’Europa, ma senza regalare nulla. Il presidente degli Stati Uniti è diposto ad accelerare il processo di cooperazione nel settore dell’energia, ma chiederà qualcosa in cambio. “Siamo pronti a fornire fonti di energia addizionali”, afferma Obama al termine del summit Ue-Stati Uniti. Si tratterà di produzione ed esportazioni extra di gas naturale, gas liquefatto (gpl) e gas di scisto, “ma non è qualcosa che accadrà dal giorno alla notte”. Cosa significa, l’inquilino della Casa Bianca lo spiega immediatamente dopo questa frase: molto dipenderà da come proseguiranno i negoziati sull’accordi di libero scambio e per gli investimenti. “Una volta firmato l’accordo sarà molto più semplice avere licenze per l’esportazione di gas”. Ma ad ogni modo “non ho intenzione di firmare leggi che indeboliscono la tutela dei consumatori o gli standard di protezione ambientale”. All’Europa il partner nordamericano chiede però di procedere con le proprie gambe. “Ritengo che l’Europa debbe riflettere in modo collettivo su come diversificare le proprie fonti” energetiche. In quest’ottica “gli Stati Uniti possono essere una delle fonti”.
L’Unione europea guarda il bicchiere mezzo pieno. “E’ una buona notizia che gli Stati Uniti vogliano immettere più gas nel mercato”, il commento del presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso. Un simile orientamento statunitense permetterà all’Europa di “ridurre le proprie dipendenze da fonti situate in luoghi con situazioni difficili”, aggiunge Barroso senza fare nomi. Anche se il riferimento appare evidente non pronuncia il nome della Russia, Paese sotto sanzioni dell’Ue per via della questione ucraina e con cui la stessa Ue ha ancora forti legami economico-commerciali. Il concetto però è ribadito anche nelle conclusioni del summit. “Accogliamo con favore la prospettive di esportazioni statunitensi di Gpl per il futuro, dato che – si legge nel documento – di queste forniture addizionali beneficeranno l’Europa e altri partner strategici”. Di questo si parlerà già nei prossimi giorni, come anticipa Barroso in conferenza stampa. “I nostri team si incontreranno già la prossima settimana per discutere di cooperazione energetica”. Il Consiglio dell’Unione europea solo successivamente comunica la data dell’incontro: mercoledì 2 aprile è convocato un consiglio Energia straordinario a cui partecipano anche gli Stati Uniti con il segretario di Stato americano John Kerry.
Emanuele Bonini
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