Il ministro degli Esteri spiega la strategia europea di risposta alla crisi ucraina: “Abbiamo mandato un messaggio forte e univoco a Mosca tenendo però la porta aperta al dialogo”
Sanzioni e dialogo. È questa la linea espressa dall’Unione europea in occasione della riunione del Consiglio Affari esteri il giorno dopo il referendum in Crimea. Una posizione condivisa dalla titolare della Farnesina, Federica Mogherini, sostenitrice convinta della doppia politica di Bruxelles. Da una parte “serve una reazione decisa” a quanto avvenuto in Crimea, perché “l’Ucraina non deve diventare una sorta di muro di Berlino tra l’Europa e la Russia”. Dall’altra parte “c’è la consapevolezza di tutti della stretta interconnessione economica” tra Mosca e le capitale europee, e in ragione di questo “si deve mantenere un canale particolare di partnership”. Per Mogherini le relazioni che legano l’Ue alla Russia “non sono solo economiche ma anche politiche”, e da quest’ultimo punto di vista “la Russia è un attore molto importante anche in altre crisi, come ad esempio quella siriana”. Una precisazione che serve a inviare il messaggio per cui non è solo in nome degli interessi economici in gioco che si evita l’adozione di misure scomode e dure nei confronti del Cremlino. Da Bruxelles arriva tutt’altro messaggio. Anzi, ne arrivano quattro.
Con le decisioni di oggi, spiega Mogherini, “inviamo un messaggio univoco rivolto a Mosca: compiere gli atti necessari per evitare di annettere la Crimea”. Il secondo messaggio è rappresentato delle sanzioni mirate alle 21 personalità russe e ucraine. La Russia, spiega la titolare della Farnesina, “è evidente che si sta auto-confinando nell’isolamento internazionale”, e dunque “la nostra priorità è evitare che cada nelle sue tentazioni di isolamento internazionale”.
In terzo luogo si è deciso di firmare la parte politica degli accordi di associazione con l’Ucraina, a patto che il governo di transizioni si impegni a promuovere un processo politico inclusivo e trasparente. “Si tratta di un processo complicato”, riconosce Mogherini. Per questo motivo l’Ue si offre di “fornire assistenza” per quanto richiesto. Il quarto e ultimo messaggio che arriva dalla riunione dai Ventotto di oggi è la presenza di osservatori internazionali sul suolo ucraino. “Abbiamo richiesto la preparazione di un missione Osce da dispiegare subito per evitare effetti domino” nella regione. “Per noi adesso tutta la responsabilità è tutta di Mosca”. A seconda di quello che dirà e deciderà il presidente russo Vladimir Putin “non è escluso” che giovedì e venerdì i capi di Stato e di governo possano decretare nuove sanzioni.
Emanuele Bonini
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