Il compromesso ora attende ok da ministri e plenaria Strasburgo. L’ammontare complessivo resta a 960 miliardi, ovvero una cifra inferiore a quella del periodo corrente 2007/2013 che è 994 miliardi, ma viene introdotta la flessibilità dell’utilizzo se emergono nuove priorità
Il ministro degli Esteri irlandese e presidente di turno del Consiglio Affari generali dell’Ue, Eamon Gilmore, ha annunciato ieri sera a Bruxelles di aver raggiunto un accordo con il negoziatore capo dell’Europarlamento, il francese Alain Lamassoure, sul quadro di bilancio pluriennale comunitario 2014-2020. Il negoziato, molto complesso, era andato avanti per dieci riunioni del cosiddetto ‘trilogo’ (presidenza di turno Ue, rappresentanti dell’Europarlamento e Commissione europea), di cui l’ultima è durata più di 24 ore.
L’accordo, che dovrà ora essere sottoposto all’approvazione dei ministri dei Ventisette nel Consiglio Affari generali di martedì prossimo a Lussemburgo, e della plenaria dell’Europarlamento ai primi di luglio a Strasburgo, non ha toccato l’ammontare complessivo del bilancio pluriennale, pari a 960 miliardi di euro (inferiore a quello per il periodo corrente 2007-2013 che poteva contare su 994 miliardi di impegni e 943 miliardi di pagamenti), ma ha dovuto tener conto delle richieste del Parlamento europeo. Queste richieste riguardavano in particolare la predisposizione di meccanismi di flessibilità che permettano di trasferire da un anno all’altro e da una rubrica all’altra gli stanziamenti, quando non siano stati utilizzati appieno, o se emergano nuove priorità. In secondo luogo, Strasburgo chiedeva e ha ottenuto una revisione di mezzo percorso dello stesso bilancio pluriennale, da farsi su proposta che la Commissione presenterà entro il 2016, per tener conto delle circostanze economiche che vi saranno in quel momento, e per permettere al prossimo Parlamento europeo di dire la sua.
Altre due richieste degli eurodeputati riguardavano l’apertura di un nuovo cantiere per la riforma delle ‘risorse proprie’ del bilancio comunitario, e una maggiore trasparenza per quanto riguarda il modo in cui i soldi dei cittadini sono spesi dalle istituzioni Ue. Sul primo punto l’accordo prevede la convocazione di un organismo (Commissione, Consiglio, Europarlamento) che discuterà della riforma con un calendario preciso. Gilmore, dopo aver annunciato l’accordo ha assicurato che raccomanderà ai ministri dei Ventisette di approvarlo, e ha assicurato la stessa cosa si è impegnato a fare anche Lamassoure con l’Europarlamento.
Lorenzo Consoli per TmNews
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