L’Alto rappresentante per gli Affari esteri Ue: “La risposta di Tel Aviv sia proporzionata”
Altri tre morti tra i Palestinesi, ospedale al-Shifa a Gaza strapieno, feriti mandati in Egitto
Il terzo giorno dall’inizio dell’operazione “Pilastro della Difesa” anche l’Ue interviene sul conflitto in Medio Oriente. L’Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza dell’Unione europea, Catherine Ashton, si è detta “profondamente preoccupata per l’escalation di violenza in Israele e nella Striscia di Gaza” deplorando “la perdita di vite civili da entrambe le parti”. Secondo la Ashton sono “gli attacchi di razzi da parte di Hamas e di altre fazioni a Gaza che hanno dato inizio alla crisi attuale, sono del tutto inaccettabili per qualsiasi governo e devono fermarsi. Israele ha il diritto di proteggere la propria popolazione da questo tipo di attacchi”. Rivolgendosi a Tel Aviv ha chiesto che “la risposta sia proporzionata”. L’Alto rappresentante afferma di aver anche parlato con i leader regionali tra cui il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, con l’ufficio del presidente egiziano, Mohamed Morsi, e con il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon. Con loro avrebbe sottolineato la necessità di evitare un ulteriore aggravamento e ulteriori perdite di vite umane. “Spero che il primo ministro egiziano, Hisham Kandil – ha concluso la Ashton – nella sua visita di oggi a Gaza sarà in grado di calmare la situazione”.
Sulla stessa linea dell’Ue le dichiarazioni della Germania, secondo la Merkel infatti “Israele ha il diritto e il dovere di proteggere il suo popolo” e tutto il conflitto secondo il cancelliere sarebbe esclusiva responsabilità di Hamas: “Non c’è alcuna giustificazione per il lancio di razzi su Israele”. Anche la Merkel ha fatto appello, secondo il suo portavoce, “al governo egiziano a usare la sua influenza su Hamas per incitarla a placare la situazione di violenza”.
Ma la violenza non si placa, anzi, secondo quanto riferisce la France Presse gli aerei israeliani hanno compiuto diversi raid addirittura durante la visita a Gaza del primo ministro egiziano, dopo avere denunciato Hamas per il mancato rispetto della tregua, proclamata proprio per consentire l’arrivo in sicurezza del primo ministro del Cairo. “Gli aerei dell’occupzione hanno lanciato bombe su un gruppo di cittadini nell’area di Nazila”, a nord di Gaza, hanno affermato fonti della sicurezza e del servizio sanitario di Hamas. Nell’attacco sono morte due palestinesi e un terzo è rimasto ucciso in un altro raid compiuto dall’aviazione israeliana a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza. Le vittime del conflitto salgono quindi a 21, 18 palestinesi, tra cui tre bambini, e tre israeliani.
Anche i lanci di missili verso Israele continuano, un razzo anticarro sparato da Gaza ha centrato una jeep su cui viaggiavano giornalisti israeliani, fra i kibbutz di Kissufim e Beeri. Il veicolo è stato distrutto ma non ci sono state vittime. Alcuni razzi sono arrivati fino alla capitale Tel Aviv ma senza centrare alcun bersaglio.
La situazione umanitaria nella Striscia è critica con centinaia di feriti. Secondo la corrispondente del Guardian che sta facendo una diretta Tweetter dalla Striscia, la capacità ricettiva dell’ospedale al-Shifa a Gaza è terminata e tutti i letti di terapia intensiva sono al completo. A lanciare l’allarme i medici della struttura che hanno spiegato che è in corso il tentativo di evacuare i feriti in Egitto. Nell’ospedale si registra anche una penuria di carburante utile a far funzionare le apparecchiature e le medicine di emergenza stanno per finire.
E intanto Israele si prepara anche per una eventuale attacco via terra. Il ministro della Difesa, Ehud Barak, ha autorizzato il richiamo fino a 30.000 riservisti, che potranno essere mobilitati in ogni momento. “Stiamo estendo la campagna” militare a Gaza aveva detto ieri sera alla tv israeliana il portavoce dell’esercito Yoav Mordechai.
Alfonso Bianchi
Per saperne di più:
– Bombardamenti su Gaza e Israele, l’Ue resta in silenzio