Pon e Por, i programmi per tradurre in pratica le politiche di coesione

Bruxelles – Pon e Por, sigle non scontate eppur fondamentali per poter ricevere le risorse Ue per le politiche di
coesione. Si tratta di due programmi operativi, diversi tra loro, per tradurre in pratica interventi e azioni
atti a sviluppare i territori, e sono entrambi finanziati attraverso le risorse europee. Sono gli strumenti
tecnico-giuridici necessari per l’esborso dei fondi strutturali.

Il Pon – Programma operativo nazionale è l’agenda politica di riforme e opere infrastrutturali, definita
nella capitali, che permette l’erogazione di soldi dalla Commissione europea agli Stati, quindi ai governi
nazionali centrali, che gestiscono le risorse europee.

Il Por – Programma operativa regionale riguarda invece direttamente città e regioni. Qui le risorse sono
erogate alle amministrazioni locali, responsabili per la loro gestione. Gli stanziamenti tramite Por possono
avvenire in un’unica soluzione (monofondo) o a rate (plurifondo). Il Por, definito dalla regioni e quindi
diverso dagli altri, è finanziato solo attraverso il Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr), a differenza
del Pon che invece attira la risorse di tutti i fondi strutturali. Il Por lascia “mano libera” alle regioni. I
bandi di partecipazione variano da regione a regione e ciascuno è pensato in base a obiettivi,
problematiche e caratteristiche specificatamente territoriali. Possono partecipare al Por Pmi, consorzi e
liberi professionisti.

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