Bruxelles – I progetti dedicati ai servizi per l’infanzia, realizzati nell’ambito della politica di coesione nel ciclo di programmazione 2014-2020, hanno avuto l’obiettivo di migliorare l’accesso e la qualità dei servizi di assistenza, per aiutare i bambini a sviluppare le proprie competenze e per fornire un supporto ai genitori, anche durante l’emergenza sanitaria causata dal Covid-19.
Le iniziative promosse hanno compreso finanziamenti per la costruzione di nuove strutture adibite all’istruzione primaria, borse di studio per supportare le famiglie nel pagamento dei servizi e operazioni volte ad aumentare la consapevolezza circa l’importanza dei servizi dell’infanzia.
I finanziamenti complessivi dedicati ai servizi per la prima infanzia ammontano a 878,6 milioni di euro, di cui 870,6 milioni direttamente provenienti dai fondi di coesione (99,1% dei finanziamenti totali). Di questi, 476,2 milioni di euro provengono direttamente dal Fondo Sociale Europeo (FSE).
Con riguardo agli ambiti tematici di impiego dei finanziamenti del ciclo 2014-2020, si nota come il 91,2% dei finanziamenti complessivi (c.a. 801 mln di euro) riferiti al macro ambito dei servizi per l’infanzia siano stati dedicati all’inclusione sociale. Seguono, anche se caratterizzati da frazioni minori di finanziamento, gli ambiti della resilienza e superamento crisi (con progetti elaborati in particolare come risposta alle criticità insorte durante la crisi pandemica) e dell’assistenza tecnica.
La maggior parte dei finanziamenti (circa il 40,1% sul totale, ca. 352,1 mln di euro) sono stati dedicati a progetti realizzati in ambito nazionale. Tra singole Regioni in grado di concentrare consistenti porzioni di finanziamento: la Lombardia (con l’11,4% dei finanziamenti sul totale, 100,2 mln di euro), la Puglia (con 8,6% dei finanziamenti sul totale, 75,9 mln di euro) e la Campania (con l’8,2% dei finanziamenti sul totale, con 72,0 mln di euro).