Giovani, donne e imprese. L’Ue sostiene la coesione italiana con 1,5 miliardi, quasi tutti al Sud

Bruxelles – Obiettivo: aumentare le assunzioni di giovani e di donne, migliorare le competenze dei lavoratori e delle persone in cerca di lavoro e sostenere la ripresa economica del paese. Il tutto, rilanciando soprattutto il Sud. Dalla Commissione europea via libera a 1,5 miliardi di euro attraverso ReactEu, il programma di ripresa pandemica a sostegno delle politiche di coesione. Quasi tutti i fondi, 1,2 miliardi, sono rivolti alle piccole imprese di Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna. Qui l’intervento dell’Ue consentirà di ridurre del 30 per cento i contributi previdenziali per i lavoratori a carico delle imprese. A patto che queste ultime garantiscano il posto di lavoro “per almeno nove mesi dopo la presentazione della richiesta di riduzione”.

Vengono poi messi sul piatto 39,1 milioni per chi, nel corso del 2022, ha assunto o ha intenzione di assumere da qui a fine anno, persone di età inferiore a 36 anni con contratti a tempo indeterminato. In questo caso il contributo serve a ridurre i contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro. La Commissione Ue stima “oltre 48mila persone” potranno beneficiare dell’iniziativa.

Assunzione delle donne è un altro intervento centrale che si chiede all’Italia e alla sue regioni del sud. Vengono messi a disposizione 88,5 milioni per ridurre (entro il limite di 6 000 € l’anno) i contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro che nel corso del 2022 investono sulle quota rosa. Una misura di cui si prevede usufruiranno oltre 54mila donne.

Nell’ambito di NextGenerationEU, il vasto programma anti-pandemico, ReactEu fornisce un’integrazione di 50,6 miliardi di euro nel corso del 2021 e del 2022 a favore dei programmi della politica di coesione di tutti gli Stati membri per il periodo 2014-2020. Il termine ultimo di ammissibilità delle spese ReactEu è il 31 dicembre 2023.

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