Ferreira: “Con la coesione l’Italia può fare ancora meglio sulle rinnovabili, e non sprecherà i fondi Ue”

Bruxelles – L’Italia sta facendo bene. Non ci sono particolare preoccupazione per la capacità di utilizzare i fondi di coesione, ma deve continuare a farne un uso sapiente e oculato, aiutano le amministrazioni pubbliche. La politica ha molto da fare, e molto in fretta, perché le sfide non sono poche e di non poca entità. Nell’intervista concessa a Eunews, la commissaria per la Coesione, Elisa Ferreira, fa il punto della situazione. Il quadro è positivo, ma sulla questione del Mezzogiorno, su cui la coesione Ue investe da sempre, invita a non avere fretta eccessiva, perché servirà “il tempo che che ci vuole”.

Eunews: Un giudizio sull’Italia e i progressi raggiunti con e nell’uso delle risorse della coesione? Anche considerando la questione del Mezzogiorno…

Elisa Ferreira: “Sono convinta che la questione sarò risolta nel tempo dovuto. L’Italia ha ricevuto e sta ricevendo un impressionante ammontare di risorse, e capisco che da un punto di vista gestionale a volte questo possa  essere difficile. Ma ho piena fiducia nel fatto che nessun soldo andrà perduto”.

E: C’è una quota parte di fondi Ue che andrà spesa entro il 2026. L’Italia ce la farà?

E.F: “La parte dei soldi che spetta all’Italia, e parliamo delle risorse che arrivano dal meccanismo per la ripresa NextGeneration Ue, vanno effettivamente usate entro il 2026. Il ministro Fitto (Raffaele, ndr) è un uomo di esperienza, così come ritengo che lo siano le municipalità e le Regioni e mi aspetto che il risultato finale sia soddisfacente, con nessuno spreco. Ci attendiamo comunque progressi per quanto riguarda il programma Capacità per la coesione, che è incentrato sulla riorganizzazione della pubblica amministrazione, soprattutto al Sud, cosicché la pubblica amministrazione sappia rispondere alle sfide, che oggi riguardano il clima, la green-economy, la digitalizzazione. E a volte non si hanno le capacità che servono”.

E: Quindi ha fiducia nella capacità amministrativa dell’Italia?

E.F: “Ho avuto modo di parlare con i ministri del precedente governo, e con quelli dell’attuale. Ho visto che c’è un consenso per cui l’amministrazione pubblica ha bisogno di sostegno per poter rispondere a queste sfide”.

E: Sulla scia di quanto avviene in Medio Oriente abbiamo assistito a turbolenze sui mercati energetici, con rialzi dei prezzi. Temete una nuova crisi energetica? E teme che i fondi di coesione possano essere usati ancora in questo ambito invece che per altri?

E.F: “Credo che l’uso più intelligente dei fondi di coesione sia quello per il risparmio energetico, e in questo senso è stato fatto molto, abbiamo registrato molti progressi. Un secondo uso intelligente dei fondi di coesione, e qui abbiamo iniziato finanziare molti progetti, è l’aumento delle rinnovabili. Qui l’Italia, tutto il Paese ma in particolare il Sud, ha le condizioni per aumentare ulteriormente l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili, che sia idro-elettrica, eolica, da pannelli solari. Ecco, è qui che si sta concentrando la politica di coesione: rinnovabili e risparmio energetico. Su questo secondo aspetto l’Italia ha utilizzato la forma del sostegno (il Superbonus, ndr) che in prospettiva consente massicci risparmi in bolletta, che è una situazione conveniente per tutti”.

(Emanuele Bonini)

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