Edificata negli anni 1936-1939 dalla Federazione dei Fasci di Combattimento di Napoli, si tratta di una delle tante colonie elioterapiche, marine e montane, maschili e femminili, costruite in Italia per offrire ai figli delle famiglie più svantaggiate la possibilità di svolgere una villeggiatura curativa e gratuita. Tali colonie, durante il ventennio fascista, vengono gestite dall’Ente Gioventù Italiana del Littorio2. Nel 1975 il complesso immobiliare costituito dall’edificio principale, dall’ex-infermeria e da un parco dall’estensione di circa 2,5 ettari, viene posto sotto la responsabilità della Regione Campania. La struttura sperimenta quindi una fase di declino, destino comune anche agli altri edifici analoghi disseminati sul territorio nazionale. Lo stato di abbandono perdura per i successivi quarant’anni.
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