Coesione e mobilità, il grande piano europeo per le infrastrutture del Sud

Bruxelles – Mobilità più a misura di merci e persone, nel nome delle libertà di circolazione alla base dell’Ue, senza dimenticare uno sviluppo competitivo dei territori delle Regioni meno sviluppate del Mezzogiorno, rafforzando la coesione economica, sociale e territoriale. Nell’ambito delle politiche di coesione il Programma operativo nazionale (PON) Infrastrutture e Reti 2014-2020 risponde con un potenziamento ferroviario, attuato soprattutto in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. Su un totale di oltre 5,8 miliardi di euro di risorse complessiva, l’83,2% dei finanziamenti (circa 4,8miliardi) è stato usato per rafforzare le linee ferroviarie a livello nazionale un servizio migliore in termini di qualità e percorrenza. Spiccano il raddoppio Palermo-Messina, nel tratto ferroviario compreso tra Fiumetorto e
l’interconnessione Ogliastrillo, e il progetto della variante alla linea Napoli-Cancello, che costituisce il primo segmento dell’itinerario Napoli-Bari e concretizza l’integrazione delle linee storiche con il sistema Alta velocità/alta capacità. Rilevante anche il progetto del nodo ferroviario di Palermo, sulla tratta La Malfa-Ems-Carini. Esempi pratici di una politica per crescita sostenibile, intelligente e inclusiva, i tre obiettivi dell’agenda Ue ‘Strategia Europa 2020’.

Grande importanza è stata riconosciuta anche al potenziamento del sistema portuale e inter-portuale (632,1 milioni di euro, pari al 10,8% degli investimenti totali). Nella strategia per le reti non sono mancati interventi per quelle dell’acqua. Miglioramento del servizio idrico integrato per usi civili e riduzione di perdite di acquedotto hanno visto un intervento complessivo da 190,8 milioni di euro. Sono appena il 3,3% di tutto il Pon 2014-2020, che ha però permesso il 45,% di tutto il totale di progetti messi in campo e in cantiere (160 tra realizzati e in fase di realizzazione). Sicilia (3,1 miliardi circa) e Campania (1,8 miliardi circa) i principali beneficiari. Insieme hanno ricevuto l’84,7% dei finanziamenti.

(Emanuele Bonini)

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