Parlamento europeo e Comitato europeo delle regioni fanno il punto con l’incontro ‘Il futuro della politica di coesione oltre il 2027′. e
Bruxelles – Continuare a realizzare il suo obiettivo principale di sviluppo sociale, economico e territoriale nell’Ue, contribuendo al contempo a una transizione digitale e verde equa e inclusiva. Ecco la politica di coesione del futuro, come dipinta dai deputati della commissione Sviluppo delle regioni del Parlamento europeo, e della commissione Politiche di coesione territoriale (Coter) del Comitato europeo delle regioni. I membri dei due organismi hanno fatto il punto in occasione dell’incontro sul tema ‘Il futuro della politica di coesione oltre il 2027’.
“Il futuro della politica di coesione dipende innanzitutto dal successo della programmazione 2021-2027”, sottolinea Younous Omarjee (La Sinistra) presidente della commissione per lo Sviluppo regionale del Parlamento Ue. Occorre dunque che amministrazioni centrali, e ancor più quelle locali, sappiano spendere bene e per tempo le risorse messe a disposizione dai vari fondi per la coesione.
Parlamento Ue e Comitato europeo delle regioni sono dell’idea che sebbene la prosperità a lungo termine delle regioni dell’Unione europea debba rimanere l’obiettivo principale, la politica di coesione deve anche essere in grado di reagire con flessibilità alle sfide emergenti e alle crisi in corso, dato il loro impatto sullo sviluppo delle regioni dell’Ue.
Gli investimenti nell’innovazione e nella digitalizzazione “potrebbero contribuire” a colmare ed eliminare le disparità regionali esistenti e sostenere una crescita sostenibile complessiva, le conclusioni dell’incontro. Allo stesso tempo, le regioni dell’Ue dovranno prepararsi per le sfide future come l’impatto dei cambiamenti demografici e climatici, soprattutto nelle regioni meno sviluppate.
Il futuro della coesione passa anche per una riforma della governance. Il coinvolgimento delle autorità regionali e l’introduzione della gestione multi-livello “saranno fondamentali per la nuova politica di coesione”, ma svolgeranno anche un ruolo centrale nel coinvolgere altri portatori di interessi locali e regionali, aumentando così la loro titolarità delle politiche dell’Ue.
I partecipanti ritengono inoltre che sarà importante creare sinergie, semplificare il quadro normativo e ridurre gli oneri amministrativi in modo che la politica di coesione possa aiutare le regioni dell’UE ad assorbire più risorse finanziarie con maggiore efficacia.
(Emanuele Bonini)