Bruxelles – Si chiama “capacità amministrativa”, ed è la parte di riforma della pubblica amministrazione che la Commissione europea finanzia in Italia attraverso i fondi di coesione. L’intervento in senso migliorativo nella P.A. è una delle raccomandazioni specifiche per Paese che l’esecutivo comunitario rivolge al sistema Paese ormai da anni. Per velocizzare questa riforma, a tutti i livelli, gli enti locali si avvalgono di 7,1 miliardi di euro di denaro europeo. A tanto ammontano i pagamenti effettuati nell’ambito degli ultimi due cicli di programmazione, 2007-2013 (2,4 miliardi di euro) e 2014-2020 (4,7 miliardi di euro). Ministero dell’Economia e Agenzia delle Entrate figurano tra i principali soggetti attuatori dei programmi, Puglia e Campania le regioni dove si è investito di più. La quasi totalità di queste risorse è stata utilizzata per l’acquisto di beni e servizi. Si tratta di 6,4 miliardi, il 90,1% delle dotazioni complessive nei due cicli di programmazione.
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