Bruxelles – Negli ultimi anni, l’Unione Europea si è posta l’obiettivo di sostenere le politiche di conciliazione vita-lavoro. Lo ha fatto tramite due modalità differenti: da una parte attraverso progetti e fondi di coesione, che si sono tradotti in iniziative specifiche; dall’altra, favorendo una normativa più sensibile alla questione. Nel 2019, ad esempio, è stata approvata una direttiva relativa all’equilibrio tra attività professionale e famiglia, attuata in Italia con il D.Lgs. n.105 del 30 giugno 2022.
Per quanto riguarda i fondi, sono oltre 51 i milioni stanziati nel nostro Paese per migliorare l’offerta dei servizi per l’infanzia, destinati a progetti infrastrutturali nelle aree caratterizzate da una proposta talvolta insufficiente.
Un intervento che ha coinvolto soprattutto il Sud del Paese, con la creazione di asili nido e altre realtà dedicate ai bambini più piccoli. In particolare, sono state coinvolte:
- la Campania: finanziate 48 strutture, per un totale di 26,6 milioni di euro;
- la Sicilia: 13 nuove strutture e 37 progetti, per un importo complessivo di 12,8 milioni;
- la Puglia: 13 strutture, per un totale di 4,6 milioni di euro.
Si ricordano poi gli incentivi per l’acquisto di servizi per la prima infanzia e gli asili nido (11,8 milioni di euro) e voucher pensati per raggiungere un equilibrio ottimale tra vita privata e professionale. Questi strumenti sono stati adottati soprattutto nel Nord Italia.
Si cita infine il finanziamento per quasi 9 milioni di euro nell’ambito del Por Fse 2014-2020 degli Accordi territoriali di genere che ha riguardato la Campania: l’obiettivo è il sostegno del lavoro femminile e il bilanciamento con la famiglia.