Bruxelles – Nasce l’Alleanza globale per la sicurezza alimentare, come strumento per fornire una risposta “comune, rapida, efficace e sostenibile” alla crisi alimentare innescata dall’aggressione militare russa in Ucraina. È quanto hanno stabilito i ministri dello Sviluppo del G7 (Italia, Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti), riuniti ieri (giovedì 19 maggio) a Berlino per discutere delle conseguenze della guerra sull’aumento dei prezzi dei beni di prima necessità e della scarsità degli approvvigionamenti che sta già colpendo i Paesi più poveri. La crisi è stata scatenata dal blocco dei porti ucraini da parte delle forze armate navali russe, che impediscono le spedizioni di grano ucraino da cui dipendono diversi Stati africani e asiatici.
“La guerra della Russia contro l’Ucraina ha drammaticamente aggravato la situazione alimentare globale”, ha spiegato la ministra tedesca per lo Sviluppo, Svenja Schulze, lanciando l’iniziativa dell’Alleanza per la sicurezza alimentare, sostenuta dalla Banca Mondiale, dal Gruppo globale di risposta alle crisi delle Nazioni Unite, dal Programma alimentare mondiale (PAM) e dal Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo (IFAD), oltre che dalla Commissione europea, dall’Unione Africana e da Norvegia e Danimarca. “Si rischia la peggiore carestia dalla seconda guerra mondiale“, è l’allarme lanciato dai ministri del G7 che, per mettere un freno a questa crisi, hanno indicato la necessità di “intraprendere un’azione determinata e concertata” e di “garantire che le forniture di grano raggiungano rapidamente le popolazioni che rischiano la carestia”.
Ma questo “è solo l’inizio”, promette il Gruppo dei Sette: “L’Alleanza per la sicurezza alimentare è aperta a tutti coloro che vogliono lavorare con noi per sviluppare soluzioni” di lungo periodo. Uno sforzo che riguarda il “reclutamento di altri partner”, sia nel settore privato sia in quello delle organizzazioni della società civile, con l’obiettivo di “garantire che le strutture vengano modificate in modo permanente, in modo che i Paesi in via di sviluppo siano maggiormente in grado di essere autosufficienti in futuro, invece di dipendere dal mercato globale”. La garanzia di questo progetto è data dal coinvolgimento della Banca Mondiale, che “ci aiuterà a ottenere un impatto duraturo con questa Alleanza”.