Bruxelles – Spendere di più, spendere insieme, spendere meglio. “Se ogni Paese membro dell’Unione Europea decide di incrementare il budget per la difesa da solo, si rischiano enormi sprechi, perché continueranno ad aumentare lacune e doppioni“, è l’avvertimento lanciato oggi (martedì 17 maggio) dall’alto rappresentante UE per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, al temine del Consiglio Affari Esteri e Difesa a Bruxelles. Alla vigilia della presentazione della Commissione Europea della propria comunicazione sulle lacune negli investimenti dei Ventisette in ambito militare, l’alto rappresentante ha ribadito la necessità di un “coordinamento per invertire la tendenza” sugli investimenti in ambito militare: “Se c’è la disponibilità a spendere di più, è giunto il momento di farlo tutti insieme“.
L’esortazione di Borrell e la comunicazione che sarà presentata domani rispondono alle conclusioni del vertice dei leader UE, che avevano incaricato l’esecutivo comunitario di “mettere a punto gli investimenti necessari coordinati, gli obiettivi di bilancio, le necessità a livello spaziale, informatico e marittimo, e i bisogni delle filiere industriali di difesa europee”, con un particolare occhio di riguardo per le lacune di investimento. La tabella di marcia è stata rispettata e, in base a quanto emergerà dalle linee-guida tracciate dalla Commissione, i capi di Stato e di governo potranno cercare una quadra sull’intero progetto di difesa comune europea al Consiglio straordinario del 30-31 maggio. Il tempismo sarà decisivo, perché si dovrà cercare di formalizzare il tutto prima del vertice NATO di Madrid di fine giugno (29-30 giugno), con ancora la possibilità di limare i dettagli al Consiglio UE programmato per la settimana precedente (23-24 giugno).
A proposito del progetto di difesa comune europea, proseguono senza sosta le discussioni sulla Bussola Strategica dell’UE, presentata due mesi fa e avallata dai leader dell’Unione all’ultimo vertice di fine marzo. “L’hub per la stimolazione della difesa europea, per la cooperazione e l’innovazione nel settore militare” – come l’ha definito l’alto rappresentante Borrell – è un documento operativo con 80 azioni concrete e tempi precisi, che “richiede un impegno immediato, perché 51 azioni dovranno essere attuate già quest’anno, comprese le unità di dispiegamento rapido“.
L’ultimo punto nell’agenda di oggi dei ministri UE della Difesa è stato il confronto con l’omologo ucraino, Oleksiy Reznikov, proprio nel giorno dell’evacuazione e la resa dei difensori dell’acciaieria Azovstal a Mariupol. “Dobbiamo continuare a sostenere gli sforzi di Kiev e inviare materiale militare di cui hanno bisogno”, ha esortato Borrell, ricordando il nuovo impegno di altri 500 milioni di euro da Bruxelles, “oltre agli sforzi enormi degli Stati membri”. La guerra “è a un punto di svolta, soprattutto nella regione del Donbass, dove la controffensiva ucraina sta iniziando a ottenere successi decisivi”, e per cui “i nostri aiuti stanno facendo la differenza sul campo di battaglia”. Se è vero che la Russia ha perso il 15 per cento delle truppe e dell’arsenale militare, “è un record storico”, ha sottolineato con forza l’alto rappresentante UE.