Bruxelles – I rappresentanti dell’opposizione al presidente Nicolas Maduro in Venezuela hanno ricevuto a Strasburgo il Premio Sakharov per la libertà di pensiero. “Il premio è per tutti i venezuelani nel mondo”, ha detto il Presidente Antonio Tajani sottolineando il peggioramento della situazione dei diritti umani in Venezuela e chiedendo “il ritorno a libere elezioni con la partecipazione di tutti affinché il popolo venezuelano possa decidere del proprio futuro”. “Lo scorso weekend il presidente Maduro ha deciso in maniera arbitraria e antidemocratica di proibire ai principali partiti di opposizione di presentarsi alle elezioni presidenziali. Questa situazione non può continuare. Vogliamo che il paese torni alla democrazia, alla libertà e alla dignità”, ha detto Tajani nel suo discorso alla cerimonia di premiazione, cerimonia alla quale non hanno partecipato i rappresentanti della SInistra Unita Gue, che hanno abbandonato i propri banchi in segno di protesta contro la scelta.
“Si tratta di un riconoscimento per le madri che si privano del cibo per salvare i propri figli, per i bambini che frugano nell’immondizia per placare la fame, per gli anziani che muoiono per l’assenza delle medicine. I giovani che sono costretti a emigrare per disperazione vengono riconosciuti da questo premio, così come gli insegnanti che superano la cecità ideologica e continuano a formare giovani uomini e donne liberi in Venezuela. È per tutti quelli che lottano per i diritti umani in Venezuela, per i giornalisti che rischiano la vita per mostrare una realtà che si vuole far tacere”, ha detto il presidente dell’Assemblea nazionale venezuelana Julio Borges. Borges ha ricordato che “la fame è diventata un sistema politico in Venezuela: il 75% dei venezuelani ha perso dieci chili nel corso degli ultimi dodici mesi”. Per questo Borges ha chiesto aiuti umanitari per il suo paese e l’osservazione attenta delle prossime elezioni da parte dell’Ue e del resto del mondo.
“Trasformeremo questo premio in fiori da portare sulle tombe dei venezuelani. Al contrario di coloro che sono illegalmente al potere in Venezuela adesso e che usano le armi per schiacciare la costituzione e le leggi delle repubblica, noi vogliamo la pace. Non cerchiamo vendetta ma giustizia”, ha detto Antonio Ledezma, sindaco di Caracas, che adesso vive in esilio in Europa. “Questo premio ci dà più energia per continuare la lottare per i valori e i principi della democrazia”, ha aggiunto.
Alla cerimonia hanno partecipato: Julio Borges, presidente dell’Assemblea nazionale, Antonio Ledezma, sindaco di Caracas, e i familiari e rappresentanti dei “prigionieri politici”, cioè Leopoldo López e Antonieta Mendoza (genitori di Leopoldo López), Patricia Gutiérrez (moglie di Daniel Ceballos), Yamile Saleh (madre di Lorent Saleh), José Ignacio Guédez (avvocato di Alfredo Ramos) e Alejandra González, sorella di Andrea González.
Antonio Tajani ha anche accolto un’altra finalista del Premio Sacharov, Aura Lolita Chavez Ixcaquic, e la figlia di Dawit Isaak, Betlehem Isaak, in rappresentanza del padre che è in prigione dal 2001 ed è stato visto l’ultima volta ben dodici anni fa. Il Presidente del Parlamento europeo ha colto l’occasione per chiedere alle autorità eritree di liberare immediatamente Isaak.