La grave crisi economica di questi anni ha fortemente condizionato fin da subito il percorso virtuoso tracciato dalla Strategia. In questo senso, il caso italiano è emblematico
La Strategia Europa 2020 ha fissato target specifici in materia di occupazione, spesa in ricerca e sviluppo e livello di istruzione scolastica per l’Unione nel suo complesso, declinati successivamente in Programmi Nazionali differenziati in funzione dello status-quo e delle proiezioni a medio-lungo termine dei fenomeni rilevati.
La grave e generalizzata crisi economica di questi anni, ha, tuttavia, fortemente condizionato fin da subito il percorso virtuoso tracciato dalla Strategia, sia a livello comunitario sia a livello di ciascun Stato Membro. In questo senso, il caso dell’Italia è certamente emblematico.
Occupazione
Nel 2012 il tasso di occupazione nella fascia 20-64 anni è stato mediamente del 61%, in linea con i dati del biennio 2010-2011 ma decisamente lontano dall’obiettivo fissato per il 2020 (67%). Nell’UE28 siamo in quart’ultima posizione (peggio di noi solo Croazia, Spagna e Grecia).
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Ricerca e Sviluppo
Il rapporto tra spesa in ricerca e sviluppo e Pil è rimasto pressochè invariato negli ultimi anni (1,25-1,26%), mentre il target fissato per il 2020 è dell’1,53%. Non miglioriamo, posizionandoci al di sotto della media dell’UE28 (2%) e, sopratutto, degli standard raggiunti dai Paesi più performanti (oltre il 3% in Danimarca, Svezia e Finlandia).
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Livello di Istruzione scolastica
Attualmente solo il 21,7% dei 30-34enni ha un livello di formazione scolastica elevato (ISCED 5-6). il dato è in crescita rispetto al recente passato (19% nel 2009), ma di qui al 2020 dovrebbe salire di ulteriori 4 punti percentuali (il target è al 26%). Nell’UE28 siamo il fanalino di coda e difficilmente raggiungeremo gli standard medi europei nell’immediato futuro (35,7%).
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In collaborazione con: CSE PRAGMA – CENTRO STUDI SOCIO-ECONOMICI