Secondo un rapporto presentato dal premier britannico le rigide regole comunitarie sono una delle cause del rallentamento dell’economia: “Si potrebbero risparmiare decine di miliardi”
La burocrazia dell’Unione europea strozza le imprese del Regno Unito impedendone la crescita. È questa l’ultima offensiva del premier britannico David Cameron contro Bruxelles. Le nuove lamentele arrivano a fronte di un rapporto commissionato dal governo britannico e presentato a Downing Street secondo cui le rigide regolamentazioni comunitarie sono una delle cause che rallentano l’economia e danneggiano soprattutto le piccole imprese.
“Troppo spesso le regole Ue sono un handicap per le aziende, vanificando i loro sforzi per avere successo” ha lamentato il premier commentando il rapporto. “Esistono numerosi mezzi semplici e pratici per ridurre la burocrazia dell’Ue e permettere alle imprese di tutta Europa di risparmiare decine di miliardi di euro” ha detto. È stato calcolato, ad esempio, che solo modificando la normativa sulla sicurezza si potrebbero risparmiare fino a 2,7 miliardi di sterline.
Secondo Cameron il rapporto, redatto da sei direttori di impresa, fa capire che le imprese devono passare troppo tempo a conformarsi a “regole inutili, pesanti e costose”. Il documento formula anche più di 30 raccomandazioni per limitare la burocrazia in diversi settori: dall’estrazione del gas di scisto fino alla messa sul mercato di medicinali.
I risultati del rapporto promettono di diventare un nuovo argomento della battaglia di Cameron per riformare l’Unione e riottenere poteri da Bruxelles, in vista del referendum promesso entro la fine del 2017. La condizione naturalmente è che il premier ottenga un secondo mandato alle elezioni del 2015: un’eventualità che dipenderà molto dalla sua capacità di convincere gli elettori conservatori a non lasciarsi tentare dall’Ukip di Nigel Farage che, proprio dell’uscita dall’Unione, ha fatto il suo cavallo di battaglia.
Letizia Pascale