Mimica: Un anno fa oltre il 50% dei siti web non rispettavano la normativa. Ora questa cifra è scesa al 20% e si prevedono ulteriori miglioramenti
A seguito di un’azione congiunta degli Stati membri dell’UE e della Commissione europea, 116 siti web che vendono giochi, libri, video e musica si sono adeguati alla normativa dell’UE relativa alla tutela dei consumatori. I siti, sono stati controllati per determinare se le informazioni sulle caratteristiche principali dei prodotti fossero facilmente accessibili e leggibili a tutti, se fornissero indirizzi di posta elettronica per eventuali domande o reclami, e se le condizioni proposte al consumatore fossero eque.
I principali problemi riscontrati sono stati: clausole contrattuali abusive che negano il diritto di indennizzo in caso di prodotto non funzionante, informazioni poco chiare sul diritto di recesso (a causa della natura del download digitale, gli operatori dovrebbero informare i consumatori prima dell’acquisto che non sarà possibile annullare il download una volta avviato, nel 42% dei casi ciò non avviene) mancanza delle informazioni obbligatorie sull’identità del commerciante.
Dall’indagine avviata da Commissione e Stati membri è emerso oltre il 50% dei siti web nel 2012 non rispettava la normativa europea a tutela del consumatore. Su 330 siti controllati, in ben 172 sono state riscontrate violazioni. Le società interessate, sono state quindi contattate con la richiesta di mettere i loro siti in regola e, ad oggi, sono stati resi conformi alla normativa 116 siti web. Dei restanti 56, 49 sono soggetti a ulteriori procedimenti, in 5 le infrazioni non sono state perseguite dagli Stati membri poiché di modesta entità e 2 siti hanno cessato di esistere.
La Commissione europea ha inoltre condotto uno studio complementare che ha constatato che il consumatore non ha accesso, o in maniera limitata, ad informazioni su eventuali restrizioni geografiche, impedendo a chi si reca in altri paesi dell’UE di sapere se può o meno accedere ai contenuti digitali scaricati. Nell’ambito di questo studio, è stato rivelato che giochi pubblicizzati come “gratuiti”, spesso richiedono un pagamento in una fase successiva, senza che ciò venga chiaramente spiegato all’inizio. Una pratica, quella dell’assenza di informazioni chiare all’atto del download, che colpisce direttamente i bambini, il gruppo di consumatori più vulnerabile, e che è all’origine di situazioni in cui i genitori si ritrovano sgradite sorprese nelle bollette dopo aver lasciato giocare i figli con i loro dispositivi mobili.
In Europa, come nel resto del mondo, il mercato dei servizi online è in continua espansione. L’immediatezza e la facilità dell’accesso a questi servizi, infatti, li rende estremamente appetibili agli internauti europei che, spesso, hanno l’occasione di usufruirne direttamente dalla poltrona di casa. Per Neven Mimica, Commissario europeo per la Politica dei consumatori, “La protezione dei diritti dei consumatori, anche nell’ambiente digitale è diventata una priorità. Un anno fa oltre il 50% dei siti web non rispettavano la normativa: una situazione inaccettabile. Questa cifra è scesa al 20% e si prevedono ulteriori miglioramenti. Si tratta di un grande progresso, ma continuerò a impegnarmi perché la situazione migliori”.
Marco Frisone