Bruxelles – La Commissione europea ha presentato la sua proposta sul “Futuro del Cibo e dell’Agricoltura”, che servirà come base per le discussioni per la riforma della Politica Agricola Comune (Pac). Nelle intenzioni di Bruxelles pur mantenendo l’attuale struttura a due pilastri, il nuovo approccio sarà “più semplice e flessibile” e definirà le azioni dettagliate per il raggiungimento degli obiettivi decisi a livello Ue dopodiché ogni Paese svilupperà il proprio piano strategico. “La comunicazione di oggi garantisce che la Pac raggiungerà obiettivi nuovi ed emergenti come la promozione di un settore agricolo intelligente e resiliente, il rafforzamento della tutela ambientale, dell’azione per il clima e del tessuto socioeconomico delle aree rurali”, ha dichiarato il commissario all’Agricoltura Phil Hogan.
Il sostegno agli agricoltori continuerà attraverso il sistema dei pagamenti diretti e tra le proposte contenute nel testo ci sono quella di incoraggiare l’utilizzo di tecnologie moderne a sostegno degli agricoltori sul campo e garantire maggiore trasparenza del mercato e sicurezza, dare maggiore attenzione agli sforzi per incoraggiare i giovani a diventare agricoltori, rispondere alle preoccupazioni dei cittadini in merito alla produzione agricola sostenibile, incluse salute, alimentazione, sprechi alimentari e benessere degli animali e creare una piattaforma a livello Ue per la gestione del rischio per aiutare al meglio gli agricoltori a far fronte all’incertezza dovuta ai cambiamenti climatici, alla volatilità del mercato e ad altri rischi.
“La Comunicazione lancia segnali chiari e coerenti con quanto risultato dall’approvazione della parte agricola del Regolamento Omnibus”, ha affermato Paolo De Castro del Pd, primo vice presidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo. Per il deputato è “molto positivo ad esempio il cambio di paradigma sull’attuale, inefficace, struttura del greening, prevedendo il passaggio da una logica punitiva nei confronti degli agricoltori, a un sistema di premialità che incentivi pratiche sempre più sostenibili, a ridotto impatto ambientale e mirate alle specificità territoriali di ogni Stato membro”.
Critica invece Slow Food che in una nota afferma che “la comunicazione cita molte delle questioni sollevate dalla società civile, ma non propone misure pratiche in grado di favorire una transizione verso sistemi alimentari realmente sostenibili” e che “non fa cambiare lo status quo”. L’associazione lamenta che la comunicazione “si concentra esclusivamente sull’agricoltura, ignorando il sistema alimentare nel suo insieme”, e che “le proposte formulate non appoggiano una transizione verso sistemi alimentari sostenibili e non giustificano la spesa di quasi il 40% del bilancio Ue sulla Pac”.