Bruxelles – Basta con i sovrapprezzi quando si tenta di acquistare un prodotto o un servizio in un altro Paese membro attraverso un sito o una piattaforma online. Parlamento, Consiglio e Commissione europea, dopo circa sei mesi di negoziati, hanno raggiunto un accordo politico per mettere fine al ‘geoblocking’, la pratica in uso che impedisce ai cittadini europei di concludere acquisti online transfrontalieri senza l’aggiunta di sovrapprezzi basati sulla nazionalità dei clienti. A partire da Natale dell’anno prossimo sarà possibile usufruire di una offerta con super sconto su un televisore in un negozio della Germania, acquistare biglietti per un concerto a Parigi con l’offerta trovata su un sito spagnolo o uno spazio internet in un qualsiasi Paese membro dell’Unione, pagando con la propria carta di credito italiana e senza per questo dover subire un sovrapprezzo in quanto l’offerta sarebbe riservata solo ai cittadini di quel determinato Paese.
L’accordo Ue, però, lascia fuori tutti i prodotti audiovisivi e coperti da copyright: niente musica, quindi, né film, serie tv, sport, ebooks, giochi e così via. Continuerà quindi a restare ‘off limits’ l’acquisto per esempio di un abbonamento a Netflix Francia dall’Italia o l’acquisto di canzoni su iTunes da un Paese diverso dal proprio. I venditori non avranno l’obbligo di vendita né di consegna a domicilio dei prodotti, come inizialmente previsto, né di armonizzare i prezzi.
“Stiamo aggiornando il mercato unico dell’Ue al nuovo mondo digitale offrendo ai consumatori la stessa possibilità di accedere a una più ampia gamma di offerte indipendentemente dal fatto che entrino fisicamente in un negozio in un altro Paese o effettuino acquisti online”, ha rivendicato la commissaria all’Industria Elżbieta Bieńkowska.
Un’indagine della Commissione ha rilevato che le pratiche di geoblocking sono state identificate nel 63% di tutti i siti web valutati e ciò dimostrerebbe che nel 2015 meno del 40% dei siti Web consentiva ai clienti transfrontalieri di completare un acquisto.