Bruxelles – Ricostruire, innovare, mostrare, insegnare. E far ripartire un pezzo di Italia e una fetta importante d’Europa trasformando la sfida della ricostruzione post-terremoto in Umbria in un’opportunità di crescita. L’Ue finora ha garantito oltre un miliardo di euro per la ricostruzione delle aree colpite dai terremoti in Italia, e l’esecutivo comunitario ha saputo mettere sul piatto altri 28 milioni di risorse Ue solo per l’Umbria. Si tratta di risorse reperite attraverso l’adeguamento tecnico dei fondi della politica di coesione. Con il co-finanziamento nazionale si arriverà a 56 milioni, un quinto dei quali destinati alla ricostruzione della basilica di Norcia. E’ intitolata a San Benedetto, il patrono dell’Europa. E questo aggiunge ulteriore significato allo sforzo congiunto di Italia ed Unione europea. “Il cantiere sarà visitabile”, annuncia Catiuscia Marini, presidente della Regione Umbria.
Sarà un progetto molto particolare, quello concepito per Norcia. Innanzitutto si tratta di campionare e rimuovere le macerie, lavoro che “pensiamo sarà terminato nella primavera”, spiega Marini. Da lì in poi inizieranno le procedure di ricostruzione, attività “superiore a tre anni”, secondo le stime della Regione. Vuol dire che la basilica non sarà pronta prima della primavera del 2021. Ma nei piani delle autorità umbre l’idea è quello di fare della ricostruzione della basilica di Norcia “un cantiere-scuola”, un luogo dove convogliare esperti di restauro, esperti di soluzioni innovative (alcune parti dovranno essere sostituite con materiali non originali, e quindi nuovi), studenti, e anche turisti. Perché il terremoto non ha prodotto solo danni diretti, ma pure danni indiretti. “Sarò l’occasione per visitare” Norcia e il suo cantiere, sostenuto dall’Europa troppo spessa considerata ‘cattiva’ e lontana dai bisogni dei cittadini.
“Per me è importante che ci siano questi soldi, perché sono la prova della solidarietà dell’Europa verso l’Italia”, sottolinea il commissario per la Politica regionale, Corina Cretu. Si congratula con la presidente della Regione Umbria per “il duro lavoro” svolto nella gestione del terremoto e “per essere stata vicina alla popolazione”, e promette di garantire per il futuro tutta la flessibilità possibile nell’utilizzo dei fondi europei. “Cercheremo risorse per aiutare in casi analoghi a quelli patiti da Italia, Grecia e Portogallo”, assicura riferendosi alle calamità naturali che hanno investito questi tre Paesi, e fiduciosa che il prossimo bilancio pluriennale dell’Ue “sarà più ambizioso di quello attuale”.