Bruxelles – Una consultazione pubblica e un tavolo di lavoro specifico per una strategia di ampio respiro che intende coinvolgere mezzi di informazione, organizzazioni della società civile, social media, siti internet, mondo accademico. La Commissione europea dichiara guerra alle fake news, attraverso la creazione di una rete per la risposta di un fenomeno sempre più problematico da gestire. “Si tratta di trovare un approccio equilibrato tra libertà di espressione, pluralismo dell’informazione e diritto dei cittadini all’accesso di informazioni diverse e affidabili”, spiega Andrus Ansip, commissario per il Mercato unico digitale.
La prima parte della strategia Ue si basa sulla consultazione pubblica, alla quale si potrà participare fino a metà febbraio. Cittadini, social media, radio, tv, giornali, agenzie di stampa, ricercatori e autorità pubbliche sono invitati a suggerire quali azioni potrebbero essere intraprese a livello comunitario per fornire ai cittadini strumenti efficaci per identificare informazioni affidabili e verificate e adattarsi alle sfide dell’era digitale.
Tre le aree in cui l’Ue cerca contributi: percezione della falsa notizia e grado di consapevolezza del lettore della natura vera o falsa (fake) della notizia, valutazione di misure già adottate dalle piattaforme, possibili azioni future.
La Commissione europea si dà quindi tempo fino a metà dicembre per selezionare il personale del nuovo gruppo di alto livello sulle fake news. L’organismo dovrà informare l’esecutivo comunitario dello sviluppo del fenomeno e formulare raccomandazioni. Il gruppo, nelle intenzioni della Commissione, dovrebbe racchiudere “diversi rappresentanti di ogni campo di esperienza”, possibilmente in eguale rappresentazione. Una volta chiuso il periodo per le application (metà dicembre, come detto), il gruppo di alto livello sarà formato e prenderà funzione “a gennaio” per rimanere al lavoro “diversi mesi”. Per l’Unione europea “vogliamo avere una discussione aperta e ampia sulle fake news, per risolvere questo fenomeno complesso e superare così le sfide che abbiamo davanti a noi”, sintetizza Mariya Gabriel, commissaria per l’Economia digitale.