Roma – “Ottenere un chiarimento” da parte del Regno unito “è necessario per avviare questa separazione ordinata” tra Londra e l’Ue e dare attuazione al referendum Brexit. Intervenendo a un evento organizzato a Roma dal Messaggero, il caponegoziatore europeo Michel Barnier torna a chiedere chiarezza ai britannici, confermando che “prima di intraprendere la discussione sul periodo di transizione, come richiesto da Theresa May (premier del Regno unito), dobbiamo trovare il modo di organizzare questo divorzio”.
I paletti europei sono arcinoti, ma Barnier non perde l’occasione per ribadirli. “Non accetteremo che vengano rimessi in discussione il quadro normativo e i diritti per i cittadini, le imprese, l’ambiente e tutta la collettività”, ha ammonito, e “non accetteremo di pagare in 27 ciò che ci si è impegnati a pagare in 28”. Diritti reciproci dei cittadini europei in Uk e dei britannici in Ue, impegni finanziari di Londra e mantenimento della stabilità e del dialogo in Irlanda del Nord sono i tre capitoli su cui Barnier conferma di voler trovare una soluzione prima di avviare la fase successiva del negoziato.
Starà al ministro britannico per la Brexit David Davis, nell’imminente sesto round negoziale, presentare proposte che segnino finalmente un progresso concreto della trattativa. Avanzare sul fronte della separazione, infatti, è la condizione necessaria che il leader degli Stati membri, nello scorso Consiglio europeo, hanno fissato per poter dare il via libera alle discussioni sui rapporti futuri tra Gran Bretagna e Ue. Se l’incontro tra Davis e Barnier produrrà frutti, dunque, il via libera alla fase due delle trattative potrà arrivare già nel Consiglio europeo di dicembre.
Consiglio che non è mai sembrato così unito come sulla gestione della vicenda Brexit. Dopo il presidente del consiglio Paolo Gentiloni, intervenuto anch’egli al dibattito, Barnier conferma che l’addio britannico ha “paradossalmente rafforzato i rapporti tra i nostri Paesi”. Il caponegoziatore Ue racconta che, facendo il giro delle Capitali europee, sta “registrando un grande senso di responsabilità comune e una seria unità d’intenti, che è fondamentale per il successo del negoziato” con Londra.