Bruxelles – La Procura di Madrid ha chiesto un mandato di arresto europeo per il presidente deposto della Generalitat catalana, Carles Puigdemont, e per i quattro suoi ministri che si trovano come lui in Belgio. Per Puigdemont, Clara Ponsatí, Mertitxell Serret, Antoni Comin e Lluís Puig l’accusa è di ribellione, sedizione e malversazione di fondi pubblici, i cinque rischiano una pena massima di trent’anni di carcere. Gli stessi capi di imputazione sono stati contestati agli otto membri del governo che si sono recati oggi a deporre a Madrid, per i quali la Procura ha chiesto la carcerazione preventiva senza cauzione, decisione confermata dal giudice. In carcere preventivo finiranno il vice di Puigdemont, Oriol Junqueras, poi Oriol Junqueras, Jordi Turull, Raül Romeva, Josep Rull, Carles Mundó, Meritxell Borràs, Joaquim Forn e Dolors Bassa.
Seppur convocato Puigdemont non si è presentato alla deposizione e il suo avvocato ha affermato che il politico è disposto a collaborare ma che lo vuole fare restando a Bruxelles perché, come ha spiegano nella conferenza stampa di martedì, l’uomo non è disposto a tornare in Spagna finché non avrà garanzie di un “processo equo”.
Il giudice dell’Audiencia Nacional non ha ancora deciso se accogliere o meno la richiesta della procura. Se la giudice Carmen Lamela deciderà in favore dell’arresto l’ordine sarà trasmesso alla polizia che ne informerà i colleghi belgi. Se in Belgio l’ex presidente sarà arrestato sarà un giudice di questo Paese a dare o meno il via libera all’estradizione. Secondo El Pais la procura belga ha assicurato che applicherà la legge se arriverà un mandato di arresto europeo, il giornale ha anche affermato che la diplomazia spagnola assicura di non aver avuto finora nessun problema con le autorità belghe, da cui si aspetta una totale collaborazione.