Proprio nel giorno dell’ulteriore tragedia di Lampedusa presentato il testo al Parlamento europeo
“Bisogna cambiare marcia, è un dramma che riguarda tutti, non solo Italia, Grecia e Spagna”
“L’Europa per i migranti” è il titolo della petizione presentata ieri alla Commissione Petizioni, del Parlamento Europeo a poche ore di distanza dalla tragedia di Lampedusa. Da più parti si lamenta la mancanza di azione dell’Unione Europea di fronte a quella che è una vera e propria emergenza umanitaria. Eppure, come si ricorda nel testo della petizione, l’articolo 3 della carta dei diritti fondamentali dell’Ue sancisce il diritto inviolabile all’integrità fisica e psichica della persona, principio che si estende a livello universale e quindi anche ai migranti.
Troppe sono le vittime del mare, troppi le persone che arrivano in condizioni psichiche e fisiche gravi, costretti in condizioni disumane in cerca di una vita migliore o semplicemente di una sopravvivenza che non è loro garantita nel Paese di origine. Secondo i promotori dell’iniziativa l’Europa deve affrontare questa continua tragedia da un punto di vista etico, politico e giuridico.
“Ecco perché occorre assolutamente cambiare marcia – scrivono – Gli strumenti comunitari di bilancio consentono, da qui al 2020, di destinare una somma importante di investimenti economici per frenare questa emergenza umanitaria”.
Obiettivo della petizione è chiedere con urgenza alle istituzioni di elaborare un vero e proprio regolamento europeo sui migranti, e l’avvio di un Tavolo per la cooperazione e la migrazione nel Mediterraneo. “Un Tavolo – composto da rappresentanti della Commissione, del Parlamento europeo, degli Stati membri e degli Stati della sponda sud del Mediterraneo, delle Organizzazioni non governative coinvolte nell’accoglienza ai migranti, del mondo dell’associazionismo laico e religioso – che ponga all’ordine del giorno l’emergenza umanitaria degli sbarchi dei migranti sulle coste europee, il problema della gestione della sicurezza in mare e delle coste, nuove regole di ingaggio per le autorità di polizia di presidio costiero e protocolli di intervento di assistenza in mare”.
Tra gli intenti della petizione si sottolineano l’urgenza che l’Alto rappresentante dell’Ue per gli affari esteri e la politica di sicurezza abbia un ruolo più incisivo nell’avvio di un’iniziativa sinergica con tutti i Paesi membri e di vicinato e richiamare il Consiglio, la Commissione e il Parlamento europeo a impegnarsi con ogni strumento immediato a ridurre questa carneficina e a rendere effettivo il Patto europeo sull’immigrazione e l’asilo. Questo dramma, sostengono i promotori, riguarda tutta l’Europa, non solo le coste greche, italiane o spagnole, in nome dei principi europei di solidarietà e cooperazione, tutti i Paesi sono egualmente coinvolti.
Irene Giuntella
Per saperne di più
– La pagina Facebook della petizione