Da Bruxelles messaggi di condoglianze e promesse, ma l’Italia chiede di più. Napolitano: “Dall’Europa decisioni e azioni”. Kyenge: “Tema al centro del nostro semestre”
Qualche giorno fa, i morti annegati a pochi metri dalle nostre coste erano 13: l’Europa “deplorava” la tragedia, era vicina ai familiari delle vittime, invitava tutti a intensificare la lotta. Oggi a Lampedusa i cadaveri ripescati sono 94, altri 250 restano dispersi: l’Europa “inorridisce”, invia un pensiero ai parenti, esorta a “raddoppiare gli sforzi”. Cambiano i numeri, alcune parole. Nient’altro. L’Ue osserva impotente l’ennesimo viaggio della disperazione verso l’Italia finito in tragedia.
“Ancora una volta piangiamo le vittime di una tragedia umana devastante al largo di Lampedusa” commenta su Twitter il Presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, dicendosi “grato agli sforzi dei soccorritori”. “Sono sconvolta” reagisce sempre sul social network il commissario Ue agli affari interni, Cecilia Malmstrom, invitando a fare di più contro “i trafficanti che sfruttano la disperazione umana”. Una “vera tragedia che ha coinvolto anche bambini” la definisce il commissario Ue, alle politiche regionali, Johannes Hahn che in apertura del midday briefing con la stampa esprime “tristezza” e ammette: “L’Ue deve vedere come aiutare l’Italia”.
La Commissione europea, in sostanza, “ringrazia le autorità” del nostro Paese per “come fanno fronte all’emergenza” ma ammette: “Nessun paese può affrontare da solo questo problema, per definizione è una questione che richiede un impegno a livello europeo”. Un lavoro, ricorda il portavoce di Malmstrom, Michele Cercone, già avviato. Bruxelles sta mettendo a punto misure di due tipi: “Per il breve termine – ha spiegato Cercone – bisogna puntare sull’identificazione dei trafficanti grazie all’individuazione da parte dei singoli stati membri”. Per il medio-lungo termine, invece, sono necessari maggiori impegni di tipo politico: “Bisogna cooperare e dialogare anche con gli stati terzi e assicurare di aprire più vie legali per entrare in Europa”.
Per l’Ue, insomma, la strada è avviata. Ma per l’Italia questo non è sufficiente. I commenti che arrivano oggi, da Bruxelles come da Roma, sono tutti dello stesso segno: l’Italia non sia abbandonata. “L’Ue batta un colpo e la commissaria Malmstrom si rechi subito a Lampedusa” chiede l’eurodeputato David Sassoli (S&D). Questa tragedia ribadisce ancora una volta che “l’Europa deve farsi carico di questi flussi, da soli non è giusto e non ci riusciamo” concorda Carlo Fidanza (Ppe). “L’Ue vigili sulle frontiere e suddivida gli immigrati tra tutti i Paesi” propone Licia Ronzulli (Ppe). È “un’emergenza che riguarda l’Ue nella sua interezza e per questo richiede sforzi comuni” chiede Giovanni La Via (Ppe). “Il premier Letta si intesti una battaglia di civiltà, vada a Bruxelles e riporti l’Unione europea alla sua originale vocazione: un’Europa politica” chiede il vicepresidente del Parlamento Europeo, Gianni Pittella.
C’è anche chi alza i toni: La responsabilità morale della tragedia umana “pesa come un macigno Commissione europea” che “non ha mai dato risposte concrete alle nostre richieste di accordi” accusa l’eurodeputato Mario Borghezio, scagliandosi anche contro i “demagoghi di Stato” come Boldrini e Kyenge che “continuano in maniera irresponsabile a diffondere messaggi che non possono non essere recepiti se non come un appello del tipo ‘venite qui che vi accogliamo tutti a braccia aperte’”. Ancora più duro Matteo Salvini (Efd). “Ipocriti e schifosi” accusa osservando l’Europa che “esprime tristezza per i morti in mare”: “Prima favoriscono l’immigrazione clandestina e attaccano la Lega, poi piangono. Assassini” conclude in un post su Facebook.
Gli appelli all’Ue oggi arrivano da tutti. “Non si può girare attorno alla necessità assoluta di decisioni e azioni da parte della Comunità internazionale e in primo luogo dell’Unione Europea”, chiede anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, mentre il ministro per l’integrazione Cecile Kyenge promette: “Il tema dell’immigrazione sarà sicuramente al centro del nostro semestre di presidenza Ue”
Letizia Pascale