Barroso: “Stabilità dell’Italia è essenziale”. Rehn: “Ora Paese è più forte per rilanciare crescita”
Schulz: “Un voto per lavoratori, imprese e tutti gli europei che lottano per uscire dalla crisi”
C’è sollievo a Bruxelles per il voto di fiducia incassato questo pomeriggio dal Governo guidato da Enrico Letta. Anche se Mario Draghi in giornata ha affermato che l’instabilità italiana non averebbe messo in pericolo la zona Euro e i mercati, nelle stanze delle istituzioni europee si è seguito con preoccupazione l’esito della giornata italiana. “Posso reiterare la posizione della Commissione: La stabilità politica per l’Italia è essenziale” ha affermato il Presidente dell’esecutivo comunitario. Secondo José Manuel Barroso bisogna “evitare qualsiasi crisi politica artificiale che possa nuocere alla fiducia che l’Italia sta recuperando agli occhi degli investitori”. Il Presidente ha anche aggiunto: “Non posso che ripetere il mio appello a uno sforzo di stabilità perché ciò che è sul tavolo è essenziale, non solo per l’Italia ma anche per l’euro e per l’Unione Europea, a causa naturalmente del peso economico dell’Italia”.
Olli Rehn, commissario agli Affari economici e monetari, ha invece dichiarato all’Ansa che la “stabilità dell’Italia fa bene all’Europa. Ora il Paese è più forte per rilanciare crescita e occupazione”. Il Presidente del Parlamento europeo ha affidato invece a Twitter il suo “benvenuto” alla decisione del Senato italiano. “Un voto – ha detto – di fiducia per i lavoratori, le imprese e tutti gli europei che stanno lottando per uscire dalla crisi”.
“Le ragioni dell’improvvisa inversione di marcia di Berlusconi, che ha deciso infine di sostenere il governo, non sono chiare, ma ciò che conta è il risultato” è stato invece il commento di Hannes Swoboda secondo cui “finalmente Berlusconi si arrende dopo aver perso la presa sul suo stesso partito”. Il presidente del gruppo S&D al Parlamento europeo è convinto che ora “abbiamo un governo italiano rafforzato che può continuare la sua missione: stabilizzare e riformare l’Italia”. Per Swoboda “la famiglia politica di Berlusconi in Europa, il Partito popolare europeo (Ppe), avrebbe dovuto fargli capire che deve smettere di avere un tale comportamento distruttivo e porre fine alla sua carriera sempre più negativa, nell’interesse dell’Italia e quindi dell’Europa”.