Bruxelles – La commissione giuridica del Parlamento europeo ha approvato la relazione dell’eurodeputata del Movimento Cinque Stelle Laura Ferrara, su una proposta che punta a rafforzare l’efficacia della direttiva europea sulla responsabilità ambientale. Il testo passa ora al Parlamento in plenaria, che potrebbe approvarlo tra il 23 e il 26 ottobre.
“Il concetto del ‘Chi inquina, paga’ da oggi diventa più reale e possibile. E a beneficiarne sono tutti i cittadini europei che potranno vedersi riconosciuto il diritto a vivere in luoghi più tutelati”, ha commentato Ferrara, che è anche vicepresidente della commissione.
Diverse le idee presentate dall’eurodeputata. La prima, e più innovativa, è quella di estendere la nozione di danno ambientale che risulta, al momento, circoscritta alle acque, al terreno, alle specie e agli habitat naturali protetti. Secondo l’eurodeputata questa dovrebbe includere anche l’inquinamento atmosferico e “tenere conto dei nuovi e sempre maggiori fattori inquinanti causati da attività industriali e di come questi influiscono sull’organismo umano”.
C’è poi l’intervento nel fronte finanziario. A questo proposito, Ferrara propone sgravi fiscali per le aziende che si impegnano nella prevenzione del danno, assicurazioni obbligatorie per gli operatori e la creazione di un Fondo europeo per la protezione dell’ambiente dai danni causati dall’attività industriale e di fare in modo che tutti gli operatori abbiano un’assicurazione. Questi strumenti dovrebbero essere affiancati da un registro degli operatori delle attività pericolose e da un sistema di monitoraggio che permetta, di volta in volta, di verificare se le aziende sono solvibili così da evitare che dichiarino il fallimento e non risarciscano il danno in caso di danni ambientali.
Secondo Ferrara, bisogna infine implementare il programma di formazione degli amministratori locali così da arrivare ad un’omogeneità nell’applicazione delle regole comunitarie.
“Si è trattato di un grande lavoro di studio e ascolto di cittadini ed esperti”, ha commentato l’eurodeputata secondo la quale ognuna di queste misure è una “sicura garanzia per l’integrità dell’ambiente”.