Al Parlamento europeo le due aziende si confrontano sui progressi nella gestione aziendale delle risorse idriche. Cambiamenti climatici e crescente domanda di acqua le sfide da affrontare
Oltre ad essere un gesto di civiltà e di responsabilità nei confronti degli altri e dell’ambiente, l’ottimizzazione dei consumi di acqua comporta benefici economici che, negli ultimi anni, iniziano a pesare sempre di più nella determinazione di scelte e priorità aziendali. Fenomeni come i cambiamenti climatici, la crescente domanda di acqua negli insediamenti urbani e agricoli – oltre che l’inasprimento delle normative ambientali in molte regioni – obbligano le società con un’alta intensità di consumo d’acqua a elaborare nuove strategie e sviluppare ‘best practices’ per un utilizzo sempre più efficiente delle risorse idriche.
Questa settimana al Parlamento europeo si è parlato anche di questo: sostenibilità idrica e ottimizzazione dei consumi di acqua. Ad organizzare l’evento, l’azienda elettrica italiana Enel, in collaborazione con Ceres, organizzazione no-profit che si occupa del problema della scarsità e della sostenibilità dell’acqua; a far parte del panel di ospiti anche la Coca Cola company, casa produttrice della nota bevanda.
“La gestione efficiente dell’acqua è un obiettivo strategico della nostra politica ambientale – ha commentato Andrea Valcalda responsabile dell’unità Ambiente di Enel – Stiamo conseguendo ottimi risultati nella riduzione dei consumi idrici, e abbiamo già definito un obiettivo a medio termine per un ulteriore miglioramento”. Il gruppo energetico italiano è da poco entrato a far parte, ed è il primo del settore a farlo, del progetto ‘Ceres Aquagauge’, un sistema studiato per la valutazione della sostenibilità idrica di un’azienda. Anche perché “il futuro dell’energia dipende dalla disponibilità globale di acqua”, ha affermato Brooke Barton, direttore del Programma Acqua di Ceres.
La Coca Cola company faceva già parte del sistema Ceres Aquagauge da diversi anni. Attraverso questo strumento di valutazione dei consumi, il colosso di Atlanta, ha sviluppato tecniche all’avanguardia sia nella gestione che nel monitoraggio del recupero e del trattamento delle sue acque di produzione, appoggiandosi al sistema studiato da Ceres per individuare debolezze e margini di miglioramento nei piani di gestione dei propri consumi idrici.
Aziende come Enel e Coca Cola hanno peraltro un interesse commerciale diretto a garantire che fiumi e bacini idrici siano ben gestiti e tutelati. A beneficiarne non è infatti soltanto l’ambiente ma, strettamente da un punto di vista economico, anche i guadagni delle stesse aziende visto che larga parte delle loro attività – specie nel caso di Coca Cola – è profondamente legata al corretto utilizzo della risorsa idrica.
Secondo i dati diffusi da Enel, in un anno l’azienda ha impiegato a livello mondiale 23 miliardi di metri cubi di acqua, reimmettendone nell’ambiente circa il 99% per un consumo totale di 192 milioni di metri cubi. Tra il 2007 e il 2012 l’azienda sostiene di aver ridotto del 31% i suoi consumi idrici industriali in praticamente tutte le sue attività. L’impiego di acqua per kw/h prodotto è sceso da 1 litro a 0,62 litri, e l’obiettivo è quello di arrivare a 0,59 litri per kw/h nel 2020.
Marco Frisone