Il Presidente del Consiglio europeo da New York chiede che siano usati “tutti i mezzi diplomatici” per risolvere la crisi e promette: “Nonostante le difficoltà economiche l’Europa non si tirerà indietro”
Il Consiglio delle Nazioni Unite deve adottare una “risoluzione chiara” sulla Siria. A chiederlo, intervenendo all’Assemblea generale dell’Onu, è il Presidente del Consiglio Europeo, Herman Van Rompuy. “E’ urgente – ha sottolineato – che vengano prese le decisioni necessarie per assicurare una distruzione certa” delle armi chimiche siriane: questo “segnerebbe una svolta”.
Non soltanto per la Siria. Secondo il rappresentate Ue, fare un passo avanti a Damasco significherebbe anche “aprire altre porte”. Fare rispettare gli impegni sulle armi chimiche, riaprire le linee di comunicazione, trovare un accordo a livello di comunità internazionale significherebbe che esistono possibilità di fare lo stesso da altre parti. Così anche gli sviluppi con Israele e Palestina e con l’Iran, secondo Van Rompuy, potrebbero paradossalmente “ essere rafforzati” da quanto sta accadendo in Siria.
L’impegno dei 28 “che accolgono positivamente l’apertura diplomatica” è totale, tiene a sottolineare il presidente del Consiglio europeo. L’Europa darà tutto il supporto necessario e “non si sottrarrà agli impegni nonostante le difficoltà economiche che gli anni passati hanno portato”.
Per Van Rompuy ora la“prima priorità” è quella di portare tutte le parti siriane al tavolo dei negoziati, sia “quelle vicine a Damasco, sia quelle vicine all’opposizione”. Insomma, “tutti i mezzi diplomatici” devono essere usati per risolvere la crisi siriana. Per il rappresentante Ue questo è anche il momento di lavorare attivamente in vista di una nuova conferenza internazionale sulla Siria, “Ginevra II”. “Non sarà facile, porre fine a una guerra non lo è mai – ammette Van Rompuy – ma il costo di esitare e non impegnarsi sarebbe molto più alto e non solo per il popolo siriano”.
Letizia Pascale