Roma – Bruxelles ha riconosciuto all’Italia una certa flessibilità sulle regole di bilancio, in passato, e “il futuro sarà… il passato”. Il presidente della commissione europea, Jean Claude Juncker, assicura così, in una intervista al Messaggero, che la Commissione europea proseguirà “nell’applicazione intelligente del Patto di stabilità”. Con il commissario agli Affari economici Pierre Moscovici, sottolinea Juncker, “abbiamo messo in piedi una strumentazione per la flessibilità a favore dell’Italia”, che così “ha potuto spendere diversi miliardi nel 2015, nel 2016 e anche nel 2017”. “Non dico che siamo stati generosi”, chiosa il lussemburghese, “ma certamente abbiamo applicato le regole sui bilanci pubblici in modo diverso” dal passato.
A Roma, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, non si lascia andare all’euforia per le parole di Juncker. Partecipando alla presentazione di un rapporto di Confindustria sulla situazione economica del Paese, registra “un piacevole senso di ritorno alla normalità”. Tuttavia, ammonisce, “pensare che il più sia stato fatto, e che l’economia stia tornando a livelli pre-crisi come se quasi nulla fosse successo”, sarebbe “il rischio più grave”.
Così, bisogna proseguire nell’ormai celeberrimo “sentiero stretto” tra contenimento del debito e stimoli alla crescita. Anche perché, sottolinea il ministro, “il debito pubblico deve mettersi su un sentiero deciso di discesa”, altrimenti “l’Italia verrà vista come Paese a rischio”, anche se “con una percezione eccessiva”. Su questo fronte, buone notizie arriveranno la prossima settimana, con l’approvazione della nota di variazione al Documento di economia e finanza – ultimo passaggio prima della stesura vera e propria della manovra di bilancio per il prossimo anno – che conterrà “un ulteriore miglioramento in termini di discesa dell’indebitamento e un andamento che dovremo ancora valutare, ma che ritengo positivo, per il debito”, annuncia il titolare di Via XX Settembre.
Anche il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, è intervenuto sull’argomento in conferenza stampa da Corfù, dove si è recato in visita all’omologo greco Alexis Tsipras. “Ci siamo guadagnati dei livelli di crescita molto diversi di quelli del Def di alcuni mesi fa”, conferma, “e ci siamo guadagnati, nella discussione in sede europea,” anche “delle cifre di deficit che saranno diverse”. La riduzione dell’indebitamento sarà dunque inferiore rispetto al previsto, ma “senza rompere alcuna regola abbiamo le condizioni, grazie ai sacrifici degli italiani e alla crescita dell’economia, di avere dei margini” di manovra un po’ meno stretti, conclude il premier.