Bruxelles – Il Regno unito può “eccellere” anche quando si troverà fuori dall’Unione europea, dopo la Brexit. Ne è convinto Bill Gates, fondatore di Microsoft, che lo spiega in un’intervista concessa al quotidiano britannico filo-conservatore Daily Telegraph. In particolare, l’imprenditore statunitense divenuto negli anni filantropo, investendo 750 milioni di sterline destinati ad università ed a centri di ricerca britannici, afferma che saranno proprio le istituzioni accademiche a contribuire alla prosperità del Regno unito negli anni a venire, a prescindere dalla permanenza nell’Unione.
Gates aggiunge che la Gran Bretagna non cesserà di essere il Paese cardine nella ricerca scientifica e tecnologica e nell’istruzione terziaria, a patto che il governo continui a investire su ricerca e sviluppo, settori talmente virtuosi da attrarre oltremanica, ogni anno, un numero vertiginoso di giovani menti. Riconoscendo che il Regno Unito debba sentirsi davvero orgoglioso del proprio contributo decisivo alla lotta contro la povertà e alla ricerca su malattie quali la malaria e l’HIV, il fondatore di Microsoft si augura che questo significativo apporto allo sviluppo internazionale continui a rappresentare una priorità.
Queste ottimistiche previsioni fanno parzialmente da contraltare a sue precedenti dichiarazioni sui rischi per la comunità scientifica britannica dopo Brexit, e si contrappongono alle odierne parole di Junker sulla separazione, non priva di futuri rimpianti, tra il Regno Unito e l’Ue. E la tesi di Gates è suffragata dalle dichiarazioni di David Davis, il Segretario di Stato per l’uscita dall’Unione Europea: “Vogliamo informare la comunità scientifica del nostro Paese che teniamo in grande considerazione il loro lavoro e riteniamo cruciale mantenere la collaborazione con i nostri partner europei dopo Brexit e continuare a finanziare la ricerca e l’istruzione”.