Bruxelles – L’Unione Europea è pronta a fornire più aiuto ai terremotati del Messico e ai Paesi colpiti dall’uragano Irma che si sta spostando verso la Florida dopo aver devastato le isole caraibiche.
Ad Haiti e nella Repubblica Domenicano è arrivato un team di esperti mentre ad Antigua e a Barbuda la Commissione sta supportando la Croce Rossa nella distribuzione di kit di pronto soccorso, ma l’Europa è pronta a mettere a disposizione altre risorse. “Voglio rassicurare tutti sul fatto che il Centro europeo di coordinamento di risposta all’emergenza ha mobilitato tutte le risorse a sua disposizione”, ha detto il commissario per l’aiuto umanitario e la gestione del rischio Christos Stylianides. “Stiamo lavorando con gli stati membri e con i nostri uffici regionali e non appena gli Stati faranno richiesta, attiveremo il meccanismo”.
Per il momento il Centro ha realizzato dieci mappe satellitari Copernico come richiesto dalla Francia per i territori di Guadeloupe, Saint Barthélémy, Saint Martin e Sint Maarten, due mappe sulla situazione di Sint Marteen per i Paesi Bassi e altre sedici che potranno aiutare la Commissione a stabilire la portata dei danni ad Haiti e nella Repubblica Domenicana. Il monitoraggio proseguirà comunque per tutta la prossima settimana poiché sono ancora previste onde alte, piogge e possibili allagamenti.
Fonti interne alla commissione assicurano che lo sforzo del Centro può essere equiparato a quello delle Nazioni Uniti ma non c’è nessun duplicato. Lo staff dei due uffici è sempre in contatto e quello europeo ha già informato i partner riguardo il lavoro che sta svolgendo.
Il servizio delle mappe satellitari è uno dei più richiesti al Centro di coordinamento di risposta all’emergenza che si occupa di gestire le risorse messe a disposizione da venti dei ventotto stati membri in caso di disastri naturali. Ma anche se i danni sono colpa dell’uomo. l’assistenza non si nega. Nell’estate 2017, le risorse del centro non sono arrivate solo nei paesi inondati del Perù ma anche nelle foreste e nei boschi di Francia, Spagna e Italia che rischiavano di scomparire a causa di incendi di natura spesso dolosa.