Bruxelles – Più politici e più politica: è questa, secondo il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, la base da cui partire per riformare l’Unione europea e sconfiggere definitivamente le forze populiste in vista delle prossime elezioni europee del 2019. “I cittadini vogliono più decisioni politiche da parte dell’Ue”, ha affermato Tajani ad un incontro organizzato dallo European policy center. Decisioni politiche che risultano fondamentali per rispondere, in fretta, alle esigenze della società civile.
Tre, secondo Tajani, sono i problemi da affrontare se, alle prossime elezioni, si vorranno ottenere più voti per partiti sostenitori di un’Europa unita: l’immigrazione illegale, il terrorismo e la disoccupazione giovanile. Sulla prima questione, Tajani ha ricordato l’importanza di una “strategia Ue per l’Africa”, oltre che alla necessità di maggiori investimenti per sostenere l’economia del continente. “Non possiamo lasciare che l’Africa rimanga in mano alla Cina”, ha affermato, visto il peso strategico che questa ha per la “stabilità e la sicurezza dell’Europa intera”. Lotta all’immigrazione illegale, secondo Tajani, significa anche lotta al terrorismo, visto che tra i due fenomeni “esiste una connessione”, ha spiegato. Oltre a ciò, per contrastare questa minaccia, secondo Tajani, l’Ue deve giocare un ruolo da protagonista nei Balcani, dove è “necessario lavorare sia sul piano economico che su quello politico”, senza dimenticare l’importanza del contrasto alla propaganda e all’estremismo sui social network e di un miglioramento della cooperazione tra gli organi giudiziari e le forze di polizia nazionali.
Per risolvere il problema della disoccupazione giovanile, invece, “bisogna puntare sull’economia reale”, ha chiarito Tajani, “con politiche a sostegno dell’industria, delle piccole e medie imprese, dell’agricoltura, del commercio e del turismo”. Importanti, sono anche gli investimenti in settori come quelli delle energie rinnovabili e delle auto elettriche che, oltre a contribuire alla lotta ai cambiamenti climatici, “creeranno nuovi posti di lavoro”.