Roma – Se il terzo round negoziale per la Brexit non ha prodotto significativi progressi è “perché il Governo britannico continua a evitare i problemi più importanti sul tavolo: sta giocando a nascondino”. L’accusa proviene dal capogruppo dei popolari europei a strasburgo, Manfred Weber, che ritiene l’esecutivo di Theresa May mosso da “ragioni tattiche”. L’interesse sarebbe quello di “bloccare i negoziati fino al Congresso del partito Tory, che si svolgerà a ottobre”, e al quale May ha bisogno di presentarsi senza ulteriori battute d’arresto, dopo il disastro combinato con la richiesta di voto anticipato.
Oltre a una giustificazione di politica interna, il leader del Ppe fiuta la possibilità che il Regno unito stia temporeggiando nel tentativo di aprire delle fessure nel fronte, al momento apparentemente compatto, dei 27. “Se il governo britannico ritiene di poter dividere l’Ue, si sbaglia”, tuona Weber, sottolineando che “le discussioni riguardanti le future relazioni tra l’Unione europea e la Gran Bretagna sono impensabili, a meno che non si raggiungano seri risultati nei negoziati per il completamento del divorzio”. Se non si muove nulla a Londra, avverte ancora l’eurodeputato, “il Parlamento europeo sarà pronto a evidenziare questa situazione di stagnazione”.