Bruxelles – Un fornitore di prodotti di lusso può, se lo desidera, vietare ai suoi distributori al dettaglio autorizzati la vendita dei suoi prodotti su piattaforme come Amazon e eBay. Ad affermarlo sono le conclusioni dell’avvocato generale della Corte di giustizia dell’Ue Nils Wahl, chiamato a dare un parere su un caso riguardante uno dei principali fornitori di cosmetici di lusso tedeschi, la Coty Germany, che ha intentato una causa contro uno dei suoi distributori, la Parfumerie Akzente GmbH che da parecchi anni vende i prodotti sia attraverso un proprio negozio online, sia tramite l’utilizzo della piattaforma amazon.de.
Il contenzioso tra le due emerge nel 2012 quando la Parfumerie Akzente GmbH si rifiuta di approvare alcune modifiche al contratto di distribuzione volute da Coty Germany. Modifiche che vietano al distributore al dettaglio di avvalersi di imprese terze non autorizzate, come appunto la piattaforma Amazon, per effettuare la vendita dei prodotti che rientrano nel contratto.
L’avvocato generale Wahl, chiamato in causa in seguito al ricorso presentato alla Corte di giustizia dell’Ue dal Tribunale del Land, Francoforte sul Meno, si schiera dalla parte di Coty Germany e ricorda che, come già riconosciuto in precedenza dalla Corte: “in considerazione della loro natura, i prodotti di lusso possano richiedere la predisposizione di un sistema di distribuzione selettiva – che andrebbe quindi ad escludere l’utilizzo dei servizi Amazon o simili – al fine di preservarne la qualità e garantirne l’uso corretto”.
Le modifiche ai contratti di distribuzione volute da Coty Germany, dunque, risultato legittime secondo l’avvocato generale. Questo, perché il divieto che stabiliscono è utile al miglioramento della concorrenza basata su criteri qualitativi, in quanto preserva l’immagine di lusso dei prodotti, garantendo che questi siano venduti in ambienti che soddisfino i requisiti imposti dal fornitore e impedisce che gli investimenti e gli sforzi impiegati da questo per migliorare la qualità e l’immagine dei prodotti vedano a beneficio di altre imprese. Il divieto imposto da Coty Germany, inoltre, sempre secondo il parere di Wahl, non costituisce né una restrizione della clientela del distributore al dettaglio, né una restrizione delle vendite agli utenti finali.
Le conclusioni dell’avvocato generale non sono una sentenza, ma nella maggior parte dei casi vengono seguite dai giudici che devono esprimere il proprio parere sul caso in questione.