L’Unione europea sta lavorando, da tempo, a nuove norme di sicurezza per le navi da crociera, ma una cosa, anche se regolata severamente, non può funzionare se non sulla buona fede dei singoli: il comandante non può abbandonare la nave se non per ultimo.
Lo ha spiegato il Commissario europeo ai Trasporti Siim Kallas durante un’audizione al Parlamento Ue a seguito della tragedia della Concordia. “Non abbiamo aspettato questo incidente per metterci al lavoro sulla sicurezza – ha spiegato il commissario -. Vogliamo norme più severe, è in corso da tempo un aggiornamento degli standard”. Per Kallas il numero dei passeggeri “non è un problema per la sicurezza, se si seguono le norme”, però qualche dubbio lo ha: quando si hanno a bordo qualche migliaio di persone “come si fa ad evacuarle tutte? E’ un problema che non va sottovalutato”.
Una nave, per quanto moderna e sicura, è sempre nelle mani di un uomo, il comandante, e qui non ci sono norme che tengano. Nella vicenda della Concordia, ha sottolineato Kallas “c’è anche in ballo una questione di etica della navigazione: è ovvio che il capitano deve abbandonare per ultimo la nave, ma se si scrive un paragrafo in più (nelle normative, ndr) non so se la situazione possa migliorare”. Questa regola, base della navigazione, ha insistito, “esiste da sempre ed è la norma logica da seguire”. Il commissario ha poi definito “molto professionale” l’indagine in corso in Italia ed ha apprezzato l’efficienza dei soccorsi, ma ha evidenziato che l’Italia non ha ratificato la normativa europea per il rimborso dei danni ai passeggeri, che entrerà in vigore nel 2013 e prevede un indennizzo di 21.000 euro, “che certo non ripagano una vita”. Bisognerà dunque rifarsi “alla normativa italiana in vigore”.
Da Finegil del 25/1/2012