Roma – “Il pezzo forte del Fiscal compact lo abbiamo messo in Costituzione”, ricorda il giudice della Consulta, Giuliano Amato, riferendosi al pareggio di bilancio obbligatorio. Per accantonarlo come propone il segretario del Pd Matteo Renzi, “dovremmo dichiarare incostituzionale l’articolo 81” della Carta fondamentale, e “personalmente dichiarerei incostituzionali alcune parti”, continua l’ermellino. Amato la butta lì come battuta, ma ha “trovato eccessivo escludere la possibilità di indebitamento” per lo Stato, dice intervenendo alla presentazione dei libri di Laura Boldrini, “La comunità possibile. Una nuova rotta per il futuro dell’Europa”, e di Sergio Fabbrini, “Sdoppiamento”.
Quello che oggi manca, secondo l’ex premier, è “l’Unione federale europea”, che non si è riusciti a costruire dopo il trattato di Maastricht, dove si è arrivati “alle porte del paradiso”, raggiungendo il “massimo dell’integrazione, con la moneta unica, con gli Stati che rinunciano a battere moneta”. Tuttavia, a Maastricht è nato anche “il peccato originale” dell’Ue. Secondo Amato consiste nell’aver “lasciato la gestione delle politiche fiscali a un coordinamento nazionale” anziché affidarle a livello europeo. Così, indica, adesso “siamo qui a vivere questa schizofrenia che Maastricht ha codificato”.