Bruxelles – L’Ue ha un piano di investimento per l’Africa. Punta a mobilitare 44 miliardi di euro in investimenti privati nel Continente ed è stato approvato oggi in via definitiva. Il meccanismo è lo stesso del Piano Juncker. Si mettono a disposizione dei fondi europei (3,3 miliardi di euro) che dovrebbero mobilitare 44 miliardi di investimenti privati, grazie a una combinazione di sovvenzioni, prestiti e garanzie finanziarie pubbliche. L’obbiettivo è incoraggiare lavoro, crescita e stabilità, affrontando così le cause profonde della migrazione.
Il piano punta anche alla riduzione della povertà attraverso investimenti per lavoro, piccole e medie imprese e lotta al cambiamento climatico. Il terzo punto comprende regole severe sui diritti umani e dei lavoratori e sulla trasparenza fiscale.
Nel corso dei recenti negoziati sulle regole operative dell’Efsd (Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile), i deputati hanno convinto i ministri Ue su vari punti. È necessario concentrarsi soprattutto su povertà, lavoro, cambiamento climatico e piccole imprese. L’Efsd si focalizzerà sulla lotta alla povertà, creando impieghi dignitosi e offrendo supporto in particolare a giovani, donne e piccole imprese. Inoltre il supporto finanziario fornito deve rispettare gli standard di sviluppo riconosciuti a livello internazionale.
Essendo il clima uno dei maggiori motivi della crisi in Africa e nei paesi in quell’area, almeno il 28% degli investimenti sarà destinato a progetti sul clima, per favorire l’implementazione dell’Accordo di Parigi e migliorare le condizioni climatiche che sono fonti di altri numerosi problemi.
Un altro obiettivo è rendere le aziende responsabili: I beneficiari devono rispettare i diritti umani, gli standard dell’Ilo (Organizzazione internazionale del lavoro) e le norme internazionali sull’investimento responsabile. Si vorrebbe raggiungere anche la trasparenza fiscale, con regole severe che impediranno alle imprese con sedi in paradisi fiscali di beneficiare delle risorse.
Infine il controllo democratico: il Parlamento europeo vigilerà sull Consiglio strategico dell’Efsd, e la Commissione dovrà informare il Parlamento prima che venga presa qualsiasi decisione importante.
Per il co-relatore Eduard Kukan (EPP, SK), “questo strumento innovativo è un segnale chiaro che l’Unione europea ha intenzioni serie per quanto riguarda la crescita sostenibile e la lotta alle cause fondamentali della migrazione“. Il co-relatore Doru-Claudian Frunzulica (S&D, RO) aggiunge: “L’Efsd rafforzerà la nostra lotta contro la povertà e promuoverà lo sviluppo sostenibile e la resilienza dei nostri Paesi partner, soprattutto i meno sviluppati“.
Questo nuovo programma è strato approvato con 503 voti favorevoli, 78 contrari e 51 astensioni. Il regolamento Efsd entrerà in vigore una volta approvato formalmente dal Consiglio e dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.