Roma – Conquistando 16 capoluoghi di provincia dei 22 andati al ballottaggio, il centrodestra ha dimostrato che se unisce le forze è in grado di attrarre elettori. Il risultato ha le dimensioni di un trionfo, anche perché dall’altro lato, quello del Pd, la disfatta è lampante con la perdita di alcune roccaforti storiche come Genova. Anche se il segretario dem, Matteo Renzi, non ammette la sconfitta e preferisce leggere il risultato dei comuni sopra i 15mila abitanti, postando su Twitter un grafico che mostra un 67 a 59 per il centrosinistra.
https://twitter.com/matteorenzi/status/879206159902703617
Il leader del Carroccio, Matteo Salvini, esulta lanciando l’hashtag #andiamoagovernare. Tutavia, sono molti i segnali che indicano quanto sia difficile, e per nulla scontato, riuscire a replicare a livello nazionale l’alleanza tra Lega e Forza Italia che ha funzionato a livello locale. Intanto è lo stesso Salvini a chiedere a Forza Italia di smettere con i soccorsi alla maggioranza in Senato, dove anche di recente il sostegno azzurro a un Pd in difficoltà ha confermato la presenza di un canale di dialogo tra Arcore e Largo del Nazareno.
Lo scoglio principale da superare per la riedizione dell’alleanza Fi-Lega è però il rapporto con l’Ue. Improntato a un recupero della sovranità nazionale quello che vuole Salvini, convintamente europeista quello del partito azzurro. Forza Italia non è solo la principale componente italiana nella famiglia dei popolari europei, ma esprime anche il presidente del Parlamento Ue, Antonio Tajani. E non è un caso che sia stato proprio Tajani, in un evento al quale ha partecipato stamane al Senato, a dire che la soluzione ai problemi dell’Ue non può essere ricercata nel sovranismo.
Conciliare queste due posizioni è la missione pressoché impossibile in cui si sta lanciando il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi. Per questo ha promesso di presentare presto un programma attorno al quale, sulla base dei contenuti, la Lega (e con essa i Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni) potrebbe convergere. Più volte, il fondatore del partito azzurro, ha suggerito ad esempio la creazione di una moneta da affiancare all’euro per dare uno sfogo alle spinte leghiste per l’abbandono dell’Eurozona senza urtare i suoi che invece credono nella moneta comune. Probabile dunque che nel programma prenda corpo anche questa proposta.
Al di là del documento programmatico, però, bisognerà vedere quali saranno le reali intenzioni dell’ex Cavaliere. È noto infatti che l’idea di cedere a Salvini la leadership della coalizione non lo convince per nulla, e il fatto che continui a discutere con Renzi, lascia aperta la porta a ipotesi di grande coalizione. Tanto più che il sistema elettorale proporzionale, quello che va configurandosi per la selezione dei parlamentari della prossima legislatura, visti gli attuali equilibri sembra quasi ‘condannare’ alla ricerca maggioranze che vadano oltre gli schieramenti tradizionali.
Serà proprio la legge elettorale a stabilire quanto corpo possa prendere l’idea di una coalizione tra Forza Italia e il Pd, che però potrà essere percorsa solo sopo il voto. Dichiararla prima equivarrebbe a un suicidio politico per entrambi i contraenti, e diventerebbe un assist alla campagna del Movimento 5 Stelle, che da sempre punta il dito contro gli “inciuci” tra destra e sinistra. la coalizione con cui Berlusconi intende presentarsi agli elettori è quella che punta a unire il centrodestra, quindi. Resta da capire quanto spazio possano trovare le posizioni leghiste nel “chiaro profilo liberale, moderato, basato su radici cristiane” indicato dal leader azzurro come “il modello di centrodestra vincente in tutt’Europa e oggi anche in Italia”.