Roma – Attacca Google, difende il credito cooperativo e le banche popolari e lancia la proposta di sgravi fiscali per i giovani europei: è un presidente del Parlamento europeo agguerrito l’Antonio Tajani che si presenta all’Assemblea nazionale di Confartigianato. Contro il colosso di Mountain View tuona: “Vi pare giusto che paghi quattro soldi di tasse e porti tutto nel suo Paese, mettendo a repentaglio l’industria culturale europea?”. L’esponente del Ppe dice di avere a cuore le sorti degli “artigiani che lavorano a Cinecittà o per la Rai o Mediaset o le altre imprese europee”, e teme che “non ci sarà più una produzione culturale europea”, a meno che non si intervenga per “tutelare queste imprese attraverso l’armonizzazione fiscale”.
Tajani propone “una defiscalizzazione per la formazione destinata a tutti i giovani europei, con un tetto di 200 euro mensili e un investimento totale di 10 miliardi”. È una misura grazie alla quale “si potrebbe tagliare il cuneo fiscale sui giovani del 25% circa”, stima, e l’intervento “potrebbe essere escluso dai vincoli del Patto di stabilità e crescita”.
Un altro passaggio del suo intervento, Tajani lo riserva al sistema bancario. Il Credito cooperativo o le banche popolari “non possono essere distrutti per interesse superiore delle grandi banche”, tuona l’italiano che occupa lo scranno più alto dell’Assemblea di Strasburgo. Attaccare questi istituti, a suo avviso, “significa colpire l’artigiano o il piccolo imprenditore che ottiene un prestito perché è conosciuto di persona”. Così promette: “Mi batterò sempre per tutelare le banche del territorio, che sono uno strumento fondamentale per le piccole e medie imprese”.
Il numero uno dei deputati europei ricorda che, “questa mattina, la commissione Commercio” dell’Europarlamento “ha approvato il testo con le misure anti-dumping da adottare nei prossimi anni”. Tajani è convinto che “andrà nella giusta direzione” e che servirà a “tutelare le imprese europee, non per innalzare muri”. Il provvedimento, indica, contiene “una serie di criteri che tuteleranno le imprese dalla concorrenza sleale”, incluse “quelle artigiane che sono fonte del Made in Italy ed è giusto siano tutelate”.