Bruxelles – Bisogna sostenere l’economia collaborativa e piattaforme come AirBnb, Deliveroo, Uber e le altre piattaforme che vengono sempre più utilizzate sempre dai cittadini, ma allo stesso tempo si deve assicurare la protezione dei consumatori, i diritti dei lavoratori, che queste aziende paghino le tasse e che la concorrenza sia leale. Lo chiede il Parlamento europeo in una risoluzione approvata con 510 voti a favore, 60 contrari e 48 astensioni.
Un sondaggio Eurobarometro del 2016 ha mostrato che il 17% dei consumatori europei ha utilizzato le piattaforme di economia collaborativa e che il 52% ne conosce i servizi offerti. Il principale settore riguarda la ricerca di alloggi per le vacanze, seguito dai trasporti.
“L’economia collaborativa è un fenomeno in continua evoluzione, che fa già parte delle vite di milioni di cittadini europei. Per coglierne tutte le opportunità ed evitarne i rischi, occorre però inserirla in un quadro di regole semplici e chiare a livello Ue”, ha dichiarato Nicola Danti del Pd, autore della risoluzione non legislativa che, dice, “si pone l’obiettivo di superare l’attuale stato di incertezza nel quale si trovano gli attori dell’economia collaborativa, e le ‘aree grigie’ tra Autorità pubbliche, piattaforme, imprenditori e lavoratori”.
“Occorre anzitutto evitare i rischi di frammentazione del Mercato unico che deriverebbero da normative nazionali e locali diverse”, ha spiegato Danti, secondo cui “dobbiamo chiarire gli obblighi (anche fiscali) delle piattaforme online e garantire una concorrenza leale coi settori tradizionali della nostra economia”. Per l’eurodeputato del gruppo socialista “la distinzione tra prestatori di servizi professionali e non professionali rappresenta un punto essenziale per poter definire regole equilibrate” e “l’obiettivo deve essere quello di evitare che regole diverse si applichino a servizi analoghi tra economia tradizionale e collaborativa”.
La relazione del Parlamento chiede di distinguere tra servizi forniti da privati e professionisti, informare i consumatori sulle regole a cui è soggetto il servizio, chiarire meglio le responsabilità di queste piattaforme, assicurare i diritti ai lavoratori coinvolti e di applicare alle aziende una tassazione simile a quella delle normali imprese dello stesso settore.