Bruxelles – La diseguaglianza di genere nel lavoro e nei salari in Europa hanno anche ripercussioni nelle pensioni dove le differenze tra uomini e donne sono in media del 40%. Percentuali che variano tra i vari Stati membri con l’Italia che è leggermente sotto la media europea attestandosi al 38% nei dati riferiti al 2014. Le differenze maggiori si riscontrano a Cipro, Germania e Austria mentre le minori nei paesi ex comunisti. In Estonia è soltanto del 3,7%, in Slovacchia dell’8,3%, in Ungheria del 13,2, poi Repubblica Ceca, Lituania, Danimarca (che non era nella sfera sovietica o comunista), Slovenia, Lettonia, Croazia, Polonia e Bulgaria.
Il divario è principalmente dovuto alle differenze nel mercato del lavoro e agli squilibri esistenti tra la situazione degli uomini e delle donne per quanto riguarda la vita professionale e la vita familiare: una più alta percentuale di donne lavora part-time (32% delle donne rispetto all’8% degli uomini), e queste ultime hanno anche salari orari inferiori e spesso meno anni di lavoro a causa delle responsabilità familiari.
Il Parlamento europeo ha approvato con 433 voti favorevoli, 67 contrari e 175 astenuti, una serie di proposte per affrontare il divario pensionistico di genere, fra le quali: la riduzione delle diseguaglianze tramite la lotta alla discriminazione e agli stereotipi che bloccano l’accesso al mondo del lavoro, in particolare attraverso l’istruzione; incentivi offerti alle donne per lavorare più a lungo e con interruzioni di carriera più brevi; crediti pensionistici per uomini e donne come forma di indennità per la cura di bambini o familiari; il miglioramento generale dell’equilibrio tra vita privata e professionale e incentivi per gli uomini ad utilizzare i congedi parentali e di paternità; l’accesso a strutture di assistenza locali, di qualità e accessibili anche sul piano economico, per bambini, anziani e altre persone a carico; rilevamenti statistici più accurati, con una migliore rilevazione e un miglior monitoraggio dei dati. “Nell’affrontare questa situazione inaccettabile, proviamo una profonda sensazione di ingiustizia per tutte le donne che, al momento della pensione, perdono la loro indipendenza finanziaria. Possono essere soggette a una grave precarietà e povertà e perdere la volontà di cambiare questa situazione scandalosa”, ha dichiarato la relatrice per l’Aula, la popolare francese Constance Le Grip.