Bruxelles – Tanti complimenti per la conferma a premier, ma ora cerchiamo di non perdere altro tempo. Il messaggio di routine che il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk manda a tutti capi di governo appena nominati questa volta per Theresa May è meno cordiale del solito. A Bruxelles già la convocazione delle elezioni anticipate non era piaciuta, ma il risultato, che in sostanza ha indebolito il governo britannico e non ha portato elementi sostanziali nuovi, conferma che si è “perso un sacco di tempo” per l’avvio dei negoziati Brexit.
“A nome del Consiglio europeo le faccio i complimenti per la suia conferma a primo ministro”, scrive Tusk pochi minuti dopo che May ha lasciato la residenza della regina Elisabetta con in tasca il “permesso” di formare un nuovo governo. Il polacco vuol far capire che non c’è altro tempo da perdere e scrive subito che “la nostra comune responsabilità ora è è di condurre i negoziati per l’abbandono dell’Unione da parte del Regno unito con il migliore animo possibile, assicurando il risultato meno dannoso per i nostri cittadini, le imprese e Paesi dopo marzo 2019”. Tusk ricorda che “le scadenze imposte dall’articolo 50 del Trattato non ci lascia tempo da perdere. Io sono pienamente impegnato a mantenere regolari e profondi contatti al nostro livello per facilitare il lavoro dei negoziatori”.
A Bruxelles fonti vicine al dossier negoziale sottolineano che ora “per noi è importante iniziare subito e non perdere altro tempo. Per via delle elezioni abbiamo meno tempo a disposizione per negoziare”. Le lancette non si possono fermare secondo l’Unione, “abbiamo due anni di tempo a partire dal 29 marzo scorso, quando l’articolo 50 è stato attivato”. A dire il vero in base al Trattato di Lisbona i negoziati potrebbero continuare più a lungo, anche dopo i due anni, ma deve essere il Regno Unito a chiederla e deve esserci il consenso unanime di tutti i 27.
In Commissione Consiglio però si preferisce “che i negoziati partano, invece di ragionare sulla possibilità di estenderli prima ancora che siano partiti”. La cosa importante, per Bruxelles, è che “ci sia governo stabile. Un’eventuale crisi significherebbe una nuova perdita tempo nei negoziati”.
Per quanto riguarda l’organizzazione dei negoziati “non abbiamo concordato ancora nulla con i britannici, nemmeno il luogo. Ancora non sappiamo chi sarà il loro negoziatore capo. Potrebbe anche essere May, nessuno glielo impedisce”.
Barnier ha proposto di iniziare il 19 giugno, per dare la possibilità di iniziare a discutere a livello politico già durante il summit dei capi di governo del 22 e 23 giugno, ma già la prossima settimana i negoziatori dell’Ue sperano “di scambiarci position paper sugli accordi finanziari”.