Bruxelles – I Conservatori sono arrivati primi alle elezioni nel Regno Unito ma non hanno più i numeri per governare, e sono forti le pressioni sulla premier Theresa May perchè si dimetta. Si tratta di una pesante sconfitta per May che invece di uscire rafforzata da queste elezioni anticipate che lei stessa ha voluto ne esce molto indebolita mettendo il Paese in una situazione di difficilissima governabilità. A quanto dicono in ambienti conservatori però la premier vorrebbe tentare di restare in sella, e starebbe lavorando a un’alleanza con il partito nord irlandese Dup, entusiasta della Brexit e con 10 deputati nel suo forziere. Alle 13.30 (ora di Roma) si recherà a Palazzo reale da Elisabetta II per proporre la formazione di un governo con gli irlandesi, ha detto un portavoce di Downing street.
Dopo lo spoglio in 649 collegi su 650 i Tory si confermano primo partito, ma conquistano solo 318 seggi (-12), non abbastanza per governare visto che la maggioranza necessaria è di 326 deputati. Con lo spoglio degli ultimi collegi ci si aspetta che May arrivi ad avere al massimo 319 deputati. Al secondo posto i laburisti di Jeremy Corbyn che pur essendo in forte crescita (+31 seggi) si fermano a 261, poi lo Scottish National Party con 35 eletti (-19, ma due anni fa fu un boom inatteso), i Liberaldemocratici con 12 (+3), gli Unionisti irlandesi Dup a 10 (+2) i Verdi a uno (+1). Nessun seggio per gli euroscettici dell’Ukip di Nigel Farage, che sono stati da sempre in prima linea in sostegno della Brexit, salvo poi defilarsi dopo la vittoria del referendum.
Se i risultati verranno confermati si apriranno settimane difficili per la formazione di un governo, le trattative faranno probabilmente slittare anche i negoziati Brexit con Bruxelles, che avrebbero dovuto avere inizio subito dopo le elezioni, il 19 giugno. A causa della scelta sbagliata di May si apre insomma un periodo di incertezza grave, che rischia di danneggiare significativamente la Gran Bretagna più ancora dell’Unione europea, che pure auspicava di poter condurre dei negoziati ordinati per la separazione. Al momento non sarà così, al momento manca la controparte.
Il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk in in tweet dice che “non sappiamo quando i negoziati Brexit inizieranno, ma sappiamo quando devono finire. Fate del vostro meglio per evitare un ‘non accordo’ come risultato di un ‘non negoziato'”.
We don't know when Brexit talks start. We know when they must end. Do your best to avoid a "no deal" as result of "no negotiations". #GE2017
— Charles Michel (@eucopresident) June 9, 2017
Crollo brusco per la sterlina già dopo i primi exit poll in Gran Bretagna. Questa notte sull’unico mercato aperto, quello delle valute, la sterlina era crollata del 2% a 1,28 sul dollaro e sotto all’1,14 sull’euro.