Bruxelles – L’Unione europea si avvicina alla creazione di un meccanismo per risolvere più facilmente i contenziosi legati alla doppia imposizione fiscale a cui spesso sono soggetti i cittadini che lavorano in un altro Paese membro.
Dopo l’accordo raggiunto tra i ministri all’ultimo Ecofin oggi la commissione per gli Affari economici del Parlamento Ue ha approvato con 41 voti favorevoli e 1 astensione la sua posizione. I deputati hanno sostenuto l’esigenza di scadenze più rigide per la conclusione delle controversie, che gli Stati membri risolvano eventuali disaccordi in materia di doppia imposizione, la necessità di una procedura arbitrale per determinare le controversie in corso, nonché la creazione di un comitato consultivo il cui parere sarebbe vincolante.
“Queste proposte costituiscono un grande passo verso la soluzione del problema della doppia imposizione, un problema che inibisce il corretto funzionamento del mercato unico”, ha dichiarato il liberale tedesco Michael Theurer, relatore del testo. “Il progetto chiede scadenze più brevi e che non siano imposte sanzioni al contribuente fino a quando non venga raggiunta una decisione vincolante”, ha spiegato Theurer.
Le differenze tra i sistemi fiscali degli Stati membri possono determinare che le imprese dell’Ue vengano tassate due volte sul medesimo reddito o capitale. Attualmente secondo la Commissione europea sono aperte circa 900 controversie di doppia imposizione nell’Ue che riguardano più di 10,5 miliardi di euro.